MONZA – “Simone era un ragazzo semplice e buono. Non chiedeva nulla: quel giorno in bicicletta era andato a cercare un lavoro. Ma non è più tornato. Non è possibile perdere un giovane di 18 anni per una strada maledetta”.
C’era tanta commozione e malinconia questa mattina nelle parole dello zio di Simone Della Vella che nel 2012, ad appena 18 anni, perse la vita mentre percorreva in bicicletta la rotonda di Sant’Albino. Oggi, a distanza di sei anni, l’Amministrazione comunale ha intitolato la nuova passerella ciclopedonale alla memoria del giovane brugherese.
Una lapide, vicino a quel punto dove sei anni fa Simone morì. Una lapide e tanti fiori proprio accanto all’imbocco di quella passerella che adesso permette ai pedonali e ai ciclisti di raggiungere in totale sicurezza il cimitero o da Cederna ritornare a Sant’Albino.
La ferita è aperta nel cuore e negli occhi carichi di lacrime dei genitori, dei familiari e degli amici del giovane Simone Della Vella che in sella alla sua bicicletta quel maledetto 7 novembre 2012 morì in quel punto poi ribattezzato rotonda killer.
Da quel momento il quartiere si è mobilitato: il Comitato di Sant’Albino ha promosso una raccolta firme per chiedere la creazione di una passerella ciclopedonale. Una battaglia che continua ancora oggi affinché i cittadini possano in totale sicurezza attraversare quel pericoloso tratto della città.
Lo zio di Simone ha voluto ringraziare, non solo le istituzioni, ma anche il Comitato che è sceso in campo perché la tragica fine di Simone non fosse avvenuta invano e altre famiglie non dovessero piangere un caro falciato in quel tratto della città. “Ci sono ancora migliorie da apportare – ha commentato Paola Sacconi del Comitato di quartiere Sant’Albino – Vanno sistemate con protezioni sia la staccionata in legno sia la parte alta della passerella che passa proprio sopra al tratto stradale. Inoltre bisogna realizzare il tratto di pista ciclopedonale lungo il Villoresi. Infine il problema della viabilità non è stato ancora risolto”.
Ma quella di oggi non era l’inaugurazione della passerella, come ha ricordato il vicesindaco Simone Villa. “Oggi si intitola la passerella a un ragazzo che ha perso la vita su quel tratto di strada – ha spiegato – Mi ha colpito molto la vicenda di Simone che è morto proprio in quel punto che anche io molte volte ho percorso in bicicletta. Questa è un’opera che di per sé non verrà mai inaugurata, non merita di essere celebrata. Fin dalla sua genesi è stato un susseguirsi e rincorrersi di mancanze e problemi”.
Progettata e finanziata dalla Giunta Scanagatti la passerella ciclopedonale di Sant’Albino fin da subito presentò criticità evidenziate e denunciate a più riprese dal Comitato di quartiere, in primis un errore di progettazione che faceva terminare il percorso ciclopedonale direttamente nel canale Villoresi.
“Abbiamo dovuto inventarci modi e risorse per sopperire alle mancanze – ha aggiunto Villa – Questa è un’opera che richiederà costanti interventi di manutenzione. Se si fossero tenute in considerazioni le segnalazioni evidenziate sia ai tempi della progettazione sia ai tempi del cantiere non saremmo arrivati a questo punto”.
Fondi permettendo ci sono diversi interventi da fare tra i quali anche la volontà di posizionare un sistema di irrigazione per garantire uno spazio sempre verde proprio accanto alla lapide intitolata a Simone, con l’augurio che chiunque passerà da quel tratto ricorderà con la preghiera quella giovane vita strappata ai suoi cari proprio per la mancanza di un passeggio in sicurezza per pedoni e ciclisti.
Barbara Apicella