LECCO – “A luglio invece del mensile pensavo di acquistare un machete da esibire come documento di viaggio…consigli sul modello più adatto?”. Voleva forse esprimere così la sua insoddisfazione un pendolare del meratese, pensando di essere simpatico.
Non immaginava, però, che dietro la tastiera avrebbe potuto trovare un lettore particolare: Carlo Di Napoli, un capotreno che qualche anno fa è stato aggredito da una banda di sudamericani e che ha condannato quella frase mostrando le sue cicatrici.
“Si ricordi – è stata la replica del capotreno – che dietro una divisa, ogni divisa, c’è un uomo ed una donna in carne ed ossa, con famiglia, amici ed altri cari, e che quello che lei reputa simpatico o ironico ha fatto inorridire non pochi”