E’ la compagna quotidiana di milioni di persone. In casa, negli spostamenti in automobile per rendere più sopportabili le code, ma anche sui luoghi di lavoro. Ci riferiamo alla radio perché, il 2 luglio 1897, Guglielmo Marconi deposita il brevetto a Londra.
Non è il primo a effettuare studi sulle trasmissioni a distanza, ma il suo desiderio di esplorare questo settore è già noto fin dalla giovane età. Quando è ancora ventenne, con l’aiuto del maggiordomo, inventa un segnalatore di temporali che, con un campanello elettrico, avvisa in caso di fulmini. Per il giovane autodidatta è il primo passo: un anno più tardi, grazie a un tasto telegrafico appoggiato su un bancone, riesce a fare squillare un campanello situato in altra parte della stanza. Senza fili. Chiede sostegno al ministro delle Poste e Telegrafi, per ottenere finanziamenti, ma gli viene risposto di andare al manicomio.
Lui, però, non si arrende. Le idee nella sua testa non mancano. La voglia di scoprire qualcosa di nuovo nemmeno. E con una buona dose di umiltà si mette a studiare gli esperimenti già compiuti pochi anni prima dal fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz e dal fisico serbo, naturalizzato statunitense, Nikola Tesla. Si trasferice nel Regno Unito per proseguire i suoi esperimenti e per cercare finanziatori.
Lui, a questi studi sulla trasmissione elettromagnetica e sulla telegrafia senza fili, aggiunge la sua intuizione. Nel 1896, l’anno successivo all’esperimento del campanello fatto suonare nella stanza, con l’esperimento di Pontecchio trasmette un segnale Morse a più di due chilometri di distanza. Tanto gli basta per arrivare nel 1897 a depositare il brevetto della radio. Il progetto, tuttavia, è ancora da sviluppare. Una tappa fondamentale è quella di fine 1901, quando riesce a trasmettere una comunicazione attraverso l’oceano Atlantico.
Il lavoro si chiude nel 1924, quando riesce a trasmettere la voce umana dal Regno Unito fino all’Australia.
Grazie alle sue invenzioni ha permesso di salvare numerose vite umane. Nella sua carriera gli sono state conferite 16 lauree honoris causa, 25 onorificenze di alto rango, 13 cittadinanze onorarie. Oltre, naturalmente, al premio Nobel per la fisica nel 1909.