Avete in casa una (o più) tartarughe d’acqua? Lo sapete che entro il 13 agosto 2018 dovete denunciarne il possesso? Così infatti prevede il decreto legislativo numero 230 del 15 dicembre 2017, entrato in vigore il 14 febbraio 2018. Un decreto che impone l’obbligo di denunciare quelle che, tecnicamente, si chiamano Trachemys script: le classiche tartarughe d’acqua americane note anche come tartarughe a guance gialle e tartarughe dalle orecchie rosse.
Tartarughe che, sempre più spesso, vengono acquistate con estrema superficialità senza informarsi adeguatamente sull’evoluzione e sulle necessità della testuggine. Ne consegue che i laghetti pubblici (e qualche volta anche le fontane) vengono invase da questi animali che sono diventati troppo ingombranti per quei padroni che li hanno acquistati (il più delle volte alle fiere) solo per soddisfare i capricci dei figli. Tartarughe che si adattano molto facilmente agli ecosistemi nei quali vengono immessi, modificandoli.
Il decreto ne vieta la commercializzazione, la riproduzione, l’introduzione sul territorio nazionale, e il rilascio in natura. Chi possiede uno o più esemplari deve denunciare al Ministero dell’Ambiente il possesso della Trachemys scripta entro il 13 agosto 2018. Qualsiasi sottospecie deve essere denunciata, nessuna esclusa.
I proprietari delle tartarughe d’acqua devono quindi segnalare il possesso dell’animale direttamente al Ministero dell’Ambiente inviando une mail da indirizzo Pec (Posta elettronica certificata) a pnm-II@pec.minambiente.it , oppure con raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo Ministero dell’Ambiente, Direzione Protezione Natura, Divisione II, Via Cristoforo Colombo n. 44 – 00147 – Roma, oppure tramite fax al numero 06-57223468.
Per ulteriori informazioni sulle modalità di denuncia di questi animali inviare un’email a esoticheinvasive@minambiente.it
Sono previste sanzioni per chi infrange la legge. Multe da mille a 50mila euro per chi fa deporre le uova alle Trachemys scripta femmina; è inoltre illegale importare, commercializzare e regalare le tartarughe d’acqua.
I proprietari che non sono più in grado di gestirle possono cederle ai Centri autorizzati, come per esempio l’Enpa.