GIUSSANO – La farmacia apre le porte ai cani che non devono più rimanere fuori ad attendere il loro padrone in fila per acquistare le medicine o farsi misurare la pressione.
Un’idea semplice e pet friendly, quella abbracciata dalla dottoressa Samuela Malesani e dal collega Nicola Molica che dallo scorso autunno gestiscono la farmacia di via IV Novembre. Una scelta che parte, non solo dal grande amore e dalla passione per i cani, ma anche dall’esigenza di molti padroni che non sempre amano lasciare il loro fedele amico fuori dal negozio.
Fido fin sulla porta viene accolto in pompa magna: una grande ciottola sempre piena di acqua fresca e un cartello che segnala io suo benvenuto; poi non appena entra Samuela e Nicola gli danno il benvenuto con un biscottino.
“Anche quando lavoravo nella farmacia comunale facevo entrare i cani – spiega Samuela, oltre trent’anni di carriera alle spalle e un grande amore per la sua professione – Penso che se il cane è tenuto al guinzaglio ed è educato non c’è problema a farlo entrare in farmacia. Certo, ci sono persone che hanno paura, ma se il padrone lo gestisce con attenzione e non lo fa avvicinare ai clienti impauriti non è necessario che resti fuori dal negozio”.
Un’idea che è subito piaciuta ai clienti, anche a quelli che non possiedono gli animali. “Mettono allegria e gioia, e portano una ventata di serenità – prosegue la farmacista – Non ci sono mai stati problemi e noi comunque siamo sempre pronti a intervenire”.
Una scelta apprezzata soprattutto dai clienti più anziani che vedono nel farmacista un importante punto di riferimento e l’idea di dover lasciare il loro cagnolino (molte volte unico compagno di vita) ad attendere fuori anche per mezz’ora non lo rassicura. “L’accoglienza, soprattutto delle persone più fragili è fondamentale – conclude la dottoressa Malesani – Questo è un aspetto molto bello del nostro lavoro: garantire ascolto e confronto con il paziente più fragile e al tempo stesso rassicurarlo di poter stare accanto al suo amato cagnolino mentre chiede consigli sulla sua salute, o semplicemente ha voglia di parlare”.
B. Api