DESIO – Con ogni probabilità è la prima municipalità in tutta la Brianza a introdurre una figura di questo tipo. Il Comune di Desio, d’ora in poi, avrà la “consigliera di fiducia” dei dipendenti comunali. Psicologa di professione, sarà il riferimento per chi ritiene di aver subìto molestie sul lavoro o si considera vittima di mobbing. Sarà di supporto e assistenza ai dipendenti del Comune chi ne hanno bisogno.
Psicologa clinica e di comunità. È la dottoressa Rita Gnuva. Laureata in Psicologia clinica e di comunità presso l’Università statale di Padova, è specializzata in psicoterapia ipnotica presso l’Associazione Medica Italiana per lo studio dell’ipnosi (AMISI) di Milano e presso il centro Ferrari Sinibaldi di Milano per la valutazione dello stress lavoro-correlato, il mobbing, staining, stalking e altre forme di conflittualità sul lavoro. Ha il proprio studio professionale a Castellanza e Arona.
Investiamo sulla cultura del rispetto. “È un’iniziativa importante per prevenire discriminazione e mobbing che si inserisce nel Piano delle azioni positive – spiega l’assessore ai Servizi sociali e Pari opportunità Paola Buonvicino -. L’obiettivo è investire in formazione e cultura del rispetto reciproco tra le persone. L’adozione della figura della “consigliera di fiducia” mira a garantire agli oltre 180 dipendenti del Comune di Desio un ambiente sereno in cui i rapporti interpersonali siano improntati a correttezza, pari opportunità e rispetto”.
Benessere organizzativo, un sistema complesso. La figura della “consigliera di fiducia” rientra tra le azioni di miglioramento emerse dall’ indagine sul benessere organizzativo condotta lo scorso settembre che ha individuato anche altri “strumenti”: ad esempio un percorso formativo sul mobbing, un codice etico di comportamento aziendale, un sistema di misurazione e valutazione della performance più efficace.
Incontri “top secret”. Durante gli incontri garantiti da massima riservatezza, la “Consigliera di fiducia” offre uno spazio di ascolto per tutte le dipendenti e i dipendenti che subiscono e vivono situazioni di disagio sul lavoro, a causa di comportamenti discriminanti, molestie sessuali e vessazioni psicologiche che possono rientrare sotto il fenomeno del cosiddetto mobbing.
Azioni positive, un nuovo piano. “Investire nel miglioramento del benessere organizzativo, oltre ad essere un preciso obiettivo delle linee di mandato, è un dovere nei confronti di chi ogni giorno presta la propria opera per garantire, con professionalità, i servizi alla cittadinanza – spiega l’assessore Jennifer Moro con delega alle Risorse umane -. Un dipendente sereno è certamente in grado di fornire un servizio di migliore qualità. Entro l’anno saranno portate a termine altre azioni del “Piano delle azioni positive” vigente e ne sarà redatto uno completamente nuovo”.
Prevenzione dello stress da lavoro. Le informazioni e le testimonianze raccolte potranno essere, inoltre, aggregate e utilizzate – in forma totalmente anonima – per proporre all’amministrazione comunale azioni di prevenzione del rischio stress lavoro correlato e di miglioramento della qualità della vita lavorativa in generale.