SEVESO – “Un modo di fare politica triste e irrispettoso di Seveso e dei suoi abitanti”. Così il neo vicesindaco David Galli (Lega) critica la scelta di Andrea Formenti di andare a fare l’assessore a Brugherio. Era nella squadra degli assessori dell’ex sindaco Paolo Butti, ha accettato la proposta del primo cittadino brugherese Marco Troiano (vittorioso alle elezioni, ndr) di entrare a far parte della sua Giunta.
La scelta di Formenti è difesa proprio da Butti che, sottolineando di aver lasciato un Comune con un bilancio sano e con opere pubbliche già in cantiere, afferma: “Non può essere invece che Formenti sia sembrato capace per il sindaco di Brugherio?”. Dubbi non ne hanno altri esponenti del centrosinistra che intervengono alla discussione su Facebook nel gruppo “Seveso tribuna politica”, così come non ne ha Roberto Fumagalli, segretario cittadino del Pd: “Formenti, terminato l’incarico a Seveso, va a Brugherio. O perché ha lavorato bene contribuendo a far vincere tanti bandi al Comune di Seveso o perché gli interessa la poltrona. Comunque sono opinioni politiche di parte”.
Di certo un giudizio non hanno potuto darlo gli elettori, quelli sevesini, visto che Formenti non si è candidato in alcuna lista a differenza di quanto hanno fatto gli altri assessori della Giunta Butti. Singolare anche il fatto che sia finito a Brugherio per una delega importante – quella ai Lavori pubblici – che qui in realtà era esercitata da Fabio Rivolta. Se da Brugherio hanno ritenuto che la gestione dei Lavori pubblici a Seveso sia stata brillante, la persona da contattare, eventualmente, sarebbe stata Rivolta. Nulla da eccepire invece sul fatto che, nel segno della continuità, anche a Brugherio gli sia stato chiesto di continuare a occuparsi della Protezione civile. Oltre a Demanio e patrimonio (a Seveso si era occupato anche della riqualificazione del cimitero) e bandi. Il tutto riassunto nella delega “Gestione del territorio”.
Un sevesino, davanti a chi fa presente che l’accaduto non abbia il benché minimo interesse, ribatte su Facebook: “A me invece interessa, da cittadino, sapere che a quanto pare non importava nulla quale fosse la città ma semplicemente uno stipendio e incarico”. Un po’ perplessa anche Nadia Pogliani, consigliere comunale uscente del Pd, che sempre sul noto social network non giustifica il suo ex assessore: “A casa mia fare l’assessore non è un lavoro, ma è mettersi al servizio di una comunità. Forse abbiamo visioni diverse rispetto a ciò che è fare politica”.