MONZA – Parlare di politica sui social è come salire sul ring per un combattimento di boxe. O ancora peggio trovarsi nell’arena e vedersela con una schiera di leoni inferociti e affamati.
Ma c’è chi – forse utopicamente – crede ancora nel confronto sano ed educato anche nella giungla della rete, dove pare tutto sia concesso: insulti, attacchi gratuiti, parolacce e calunnie nei confronti di chi non la pensa come noi. Ma Natyan Gayatri non ci sta e ha aperto il gruppo facebook “Politica educata e gentile”.
Un gruppo dove le regole ci sono e dove chi non le rispetta viene gentilmente bannato ed allontanato. Perché l’obiettivo è conoscere e confrontarsi in modo rispettoso e civile, imparando anche a sfatare le bufale che spesso sono all’origine delle discussioni in cui si scatenano i leoni da tastiera. Tutti possono postare articoli, post di militanti di partiti e anche non che in modo garbato e non offensivo spiegano la loro posizione in merito a un argomento di attualità, documenti che si trovano sui siti istituzionali o post di politici che illustrano la loro idea su temi quali vitalizi e immigrazione.
Ma sul gruppo “Politica educata e civile” Natyan lancia anche provocazioni come quella in cui alcuni giorni fa chiedeva agli iscritti in quanti sarebbero stati disposti ad ospitare un italiano in difficoltà o un clochard (naturalmente italiano) che vive in mezzo alla strada.
“Questo gruppo social è nato da uno scherzo – spiega Natyan, filosofo di strada e anima dell’Università Popolare di Cultura Olistica studio Gayatri di Monza – Durate uno degli incontri nella mia scuola ho provocatoriamente affermato di aver letto che anche i norvegesi avevano intenzione di uscire dall’euro per ritornare all’antica moneta. In quel momento è iniziato il finimondo, ciascuno con la propria posizione. Ma nessuno era a conoscenza del fatto che la Norvegia non ha abbracciato la moneta unica”.
L’ignoranza – naturalmente nel senso latino del termine, cioè il non sapere – è molto diffusa nella rete, ma anche nella vita reale. Gente che non legge, o si informa su siti che spacciamo bufale che spesso si nascondono dietro nomi che richiamano le note testate giornalistiche, persone che si limitano a leggere i titoli o semplicemente persone che seguendo gli ordini di scuderia del proprio partito (o della propria fede) attaccano a prescindere chi non lo la pensa come loro.
“Purtroppo il problema oggi è che le persone non sanno più ascoltare – aggiunge Natyan – Bisogna sapere ascoltare chi non la pensa come noi, capire il loro messaggio, il loro progetto e andare in fondo alla notizia. Per esempio sul tema dei vitalizi c’è ancora molta strada da fare”
Quando l’aria si fa troppo pesante per smorzare la tensione c’è spazio anche per la satira (educata naturalmente): quattro risate in compagnia riusciranno a riportare calma e buonumore.
Il suggerimento? Iscriversi al gruppo “Politica educata e gentile”, non solo per informarsi, ma per disintossicarsi da quella cattiveria da tastiera che colpisce anche i più insospettabili gentleman o lady.
Barbara Apicella