MONZA – I vigili si trasformano in psicologici e prima di imbracciare armi e manette cercano di risolvere le situazioni di emergenza con le parole.
Questa una delle novità introdotte nel nuovo regolamento della Polizia locale votato giovedì sera in Consiglio comunale. Accanto all’introduzione di un nuovo e più moderno equipaggiamento (tra cui lo spray irritante, i bastoni estensibili, i giubbotti antiproiettile) arriva anche una nuova abilità che gli agenti dovranno acquisire: quella del saper parlare, calmare, trattare e far ragionare.
La proposta è stata avanzata con un ordine del giorno presentato dal consigliere Paolo Piffer (Civicamente), partendo dal presupposto che l’utilizzo delle armi deve essere solo l’ultima ratio.
“La psicologia d’emergenza è una pratica molto diffusa all’estero, per esempio negli Stati Uniti – spiega – L’agente viene quindi adeguatamente preparato per intervenire in quelle situazioni di emergenza che il suo lavoro potrebbe presentargli”. Il ventaglio di possibilità è certamente ampio: dall’intervento per sventare il suicidio, a quello della persona in stato di delirio che, per esempio, cammina nudo per strada disturbando i passanti, o in caso di Trattamento sanitario obbligato o sulla scena di un incidente stradale con persone sotto choc.
“L’agente apprenderà una serie di tecniche linguistiche, ma anche non verbali, per intervenire in situazioni di emergenza – precisa Piffer – Evitando di utilizzare l’arma che naturalmente deve usata solo come ultima ratio”.
L’emendamento è stato votato in Consiglio comunale all’unanimità; al momento però della votazione i consiglieri del Partito democratico non hanno partecipato al voto. Sull’episodio il consigliere Piffer non commenta.
Barbara Apicella