Il futuro dell’economia lombarda guarda verso Oriente. Il rilancio del business ha gli occhi a mandorla. I numeri parlano chiaro: 2,3 milioni di export all’anno e un incremento del 15 per cento negli ultimi dodici mesi. Questo il bilancio dei rapporti economici tra Lombardia e Giappone.
Numeri importanti e incoraggianti (in vista soprattutto della liberalizzazione del Giappone dal 2019) quelli diffusi dalla Camera di Commercio di Milano Monza e Brianza Lodi: nei primi tre mesi del 2018 l’export è di oltre mezzo miliardo e l’import di 346 milioni. Pesa la Lombardia sul totale italiano di 940 milioni di import nei primi tre mesi del 2018 e di 4 miliardi nell’anno precedente. Pesa anche sull’export, oltre un terzo, su 1,5 miliardi nazionali nel 2018, nei primi tre mesi e 6,6 miliardi nell’anno precedente.
“Nell’ultimo anno l’export lombardo verso il Giappone è cresciuto del 15% – spiega Sergio Rossi, Direttore di Promos – Food, elettronica, farmaceutica e tessile i settori in maggiore crescita. Un mercato quello giapponese verso cui guardano con sempre più attenzione le imprese di tutte le province lombarde, in particolare nel primo trimestre 2018 segno positivo per l’export di Brescia, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova e Monza”.
La provincia di Milano si attesta al primo posto con 363 milioni di export e 207 milioni di import nei primi tre mesi del 2018, insieme a Bergamo con 36 e 24 milioni, Brescia con 25 e 13 milioni, Varese con 23 e 24 milioni, Monza con 20 e 35 milioni, Mantova con 16 e 25 milioni.
Anche per l’export il capoluogo meneghini mantiene il primato: Milano ha esportato nell’ultimo anno macchinari per 73 milioni, elettronica per 60 milioni, alimentari per 596 milioni, moda per 447 milioni, farmaci per 201 milioni. Bergamo esporta macchinari per 33 milioni e mezzi di trasporto per 24 milioni. Brescia esporta moda per 18 milioni. Tra i settori in crescita per Milano il food (+179%), per Bergamo elettronica (+38%) e trasporti (+29%), per Brescia tessili (+51%) e trasporti (+37%), per Varese apparecchi elettrici (+ 31%) e trasporti (+23%), per Monza farmaceutica ed elettronica (entrambi circa +30%).