“Che succede amico?”. Già, chi se non lui a pronunciare questa famosa frase? Bugs Bunny, naturalmente, il coniglio più famoso del mondo che, il 27 luglio 1940 fa la sua prima apparizione ufficiale grzie al cartone animato “A wild hare”.
In realtà questo personaggio è già nato da un paio di anni. E’ il 1938 quando Ben “bugs” Hardaway lo fa uscire dalla sua matita. Verrà abbozzato nelle sue caratteristiche finali, intese anche come tratti caratteriali, con la partecipazione di altri autori. Coniglio atipico, diremmo. Perché se dare del coniglio a qualcuno significa accusarlo di essere un vigliacco, Bugs Bunny al contrario vive di sfide e, inevitabilmente, le vince tutte.
Anzi, è proprio questa la preoccupazione degli autori: chi vince sempre non corre il rischio di stancare e di diventare antipatico? Lo “ingentiliscono” facendolo diventare vittima delle minacce altrui, cosicché il pubblico inizia a schierarsi dalla sua parte, trovando in quelle sfide un giusto atteggiamento di difesa e di rivalsa. Il coniglio, insomma, in poco tempo diventa un eroe di dimensione planetaria anche se non tutti lo chiameranno allo stesso modo. In Italia, per esempio, arriva come Lollo Rompicollo anche se in seguito adotterà il nome internazionale con cui tutti lo conoscono tuttora.
Visto in modo eroico durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, tanto da apparire in cortometraggi tra soldati tedeschi e giapponesi, appare per l’ultima volta sullo schermo nel 1964. Poi scatta l’ora del cinema, sempre in compagnia di grandi personaggi: da quelli di fantasia come Topolino a quelli reali come il grande cestista Michael Jordan.
Celebrato anche attraverso l’emissione di un francobollo negli Stati Uniti (il settimo tra i dieci più popolari negli Usa), per Bugs Bunny arriva un riconoscimento speciale nel 2002 grazie all’iniziativa di Tv Guide che lancia un sondaggio: il simpatico coniglio viene premiato come il personaggio animato migliore di tutti i tempi. Immaginatevi la scena di fronte al presentatore che scandisce il suo nome e al pubblico che lo acclama. Farebbe esattamente come quell’ormai celebre 27 luglio 1940. Ovvero testa fuori dalla tana, per una frase: “Che succede amico?”
Gualfrido Galimberti