LUINO – Il matrimonio non s’ha da fare. O, almeno, non qui in Italia. E’ stato direttamente il Prefetto di Varese a intervenire per impadire il matrimonio tra una donna italiana di 49 anni, residente in città, e un marocchino di 38 anni. Il motivo è molto semplice. L’uomo, che si tratti di amore vero o di interesse, è decisamente sprovveduto: recandosi in Comune per il matrimonio ha fatto scoprire alle forze dell’ordine di essere presente in Italia in stato di clandestinità.
La segnalazione alla Polizia di Frontiera di Luino è arrivata direttamente dai dipendenti dell’ufficio Anagrafe del Comune. Una telefonata per avvisare gli agenti che in quel momento erano presenti i due futuri sposi. Avevano presentato tutta la documentazione con l’intenzione di sposarsi nel mese di agosto.
Subito è scattato il controllo. L’uomo risultato privo del permesso di soggiorno, in quanto entrato in Italia nel mese di maggio del 2017 con un visto turistico di 3 mesi, è stato accompagnato negli Uffici di Polizia, dove oltre alla denuncia per il reato di clandestinità, gli è stato notificato il decreto di espulsione del Prefetto di Varese e l’ordine di lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni.