MONZA – Il Progetto del passaporto Genetico è un’importante studio intrapreso dal dottor Giovanni Cazzaniga responsabile del Laboratorio Diagnostico e Unità di Ricerca “Genetica delle leucemie” al Centro Ricerca M. Tettamanti del Centro Maria Letizia Verga di Monza.
Il progetto prevede, come si legge nella scheda di presentazione, “che per tutti i bambini italiani a Monza eseguiremo una serie di analisi di genetica molecolare avanzata, denominata “sequenziamento di nuova generazione”, per identificare le nuove alterazioni. Potremo individuare nuovi sottogruppi di pazienti con rischio elevato di ricaduta e candidabili a terapie alternative con nuovi farmaci specifici contro le lesioni genetiche individuate (medicina di precisione). Si procede a piccoli passi, sulla base di dimostrazioni scientifiche accurate e la condivisione con i colleghi di altri Paesi del mondo, ma si continua lungo la strada del sogno di curare ogni volta un bambino in più e meglio, verso la sconfitta di questa malattia”.
Un progetto importante che potrà donare importanti speranze nella terapia mirata per la leucemia linfoblastica acuta in età pediatrica.
La scienza in questo settore ha fatto passi da giganti. “Dal 1998 sappiamo riconoscere una sequenza di Dna che solo le cellule di leucemia linfoblastica acuta posseggono, che è diversa in ogni paziente e che permette di monitorare la malattia nel corso della terapia – si legge ancora nella scheda del progetto – Abbiamo anche dimostrato che il numero di cellule leucemiche residue dopo le prime fasi di terapia (malattia residua minima, MRM) è proporzionale al successo della cura e nell’anno 2000 abbiamo attivato il primo protocollo clinico al mondo basato sulla MRM, nel quale la definizione della terapia migliore è proporzionale al rischio di non guarire! Il nostro laboratorio, da allora, esegue gli esami per la MRM di tutti i bambini italiani. E’ stato un primo passo verso la personalizzazione della cura.
La ricerca ad oggi porta all’85 per cento di guarigione dei piccoli pazienti ai quali è stata diagnosticata la patologia. Ma quello che gli specialisti vogliono raggiungere è un miglioramento della qualità della vitae la diminuzione dei rischi associati negli anni alle terapie sempre più forte.
Grazie alla possibilità di sequenziare il Dna contenuto nelle cellule leucemiche di ogni paziente è possibile identificare anomalie geniche prima sconosciute. Ogni bambino ha un suo specifico corredo di anomalie genetiche che lo contraddistinguono. Ci siamo dedicati in laboratorio a trovare le modalità per individuare queste anomalie, studiarne l’impatto sulla prognosi, capire quali danni provocano e come si possano contrastare.
Un progetto oneroso che ha bisogno della generosità, non solo degli atleti della Tor De Geantes, ma di tutti i nostri lettori. Tutti i dettagli e le modalità di sostegno all’iniziativa sul sito www.comitatomarialetiziaverga.it