Che il turismo fosse il motore trainante dell’economia italiana è risaputo. Ora sono anche i dati che lo confermano: in Italia un Comune su tre è meta turistica, e il giro d’affari tra hotel, ristorazione e intrattenimento sfiora i 132 miliardo di euro all’anno. In Lombardia (dove pullulano le mete turistiche dal lago alla montagna, dalle città d’arte al cosiddetto turismo d’affari) il business ammonta a 49 miliardi, di cui 43 concentrati nella solo città di Milano.
Oltre il 70 % del business dei comuni turistici del Belpaese è assorbito da Lombardia (49 miliardi di euro), Lazio (circa 20 miliardi), Veneto (circa 14 miliardi), Toscana (9 miliardi) ed Emilia Romagna (7 miliardi). È quanto emerge da una elaborazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Registro Imprese, Aida – Bureau Van Dijk e su Istat.
Secondo la classificazione Istat delle località turistiche per l’elaborazione dei flussi di visitatori in Italia si contano 350 città d’arte, 705 località collinari e 1.216 montane, 326 comuni marittimi e 130 lacuali, 90 località termali a cui si aggiungono 4 località religiose, che mettono in moto oltre 540 mila imprese del turismo.
Un turismo che a livello nazionale coinvolge 280mila attività di commercio al dettaglio, 40mila imprese della ricettività, oltre 182mila ristoranti, 4.405 imprese di noleggio di auto biciclette e altri mezzi di trasporto, 2.222 servizi di biglietterie, di prenotazione e guide turistiche, 9.387 attività creative artistiche e di intrattenimento, più di 25mila attività sportive e 131 stabilimenti termali, una fitta rete di imprese che cresce, grazie anche ai flussi turistici, in un anno dello 0,4% e del +1,9% in 5 anni.
La regione con il maggior numero di località turistiche è il Piemonte: tra montagne, laghi e turismo enogastronomico, i comuni tappa dei viaggiatori sono complessivamente 763, e in tutto 35.656 le imprese attive nei settori più legati al turismo, per un fatturato annuo complessivo di circa 4,2 miliardi di euro. Seguono in valori assoluti il Trentino Alto Adige (287 comuni e oltre 13mila attività) e il Veneto (265 comuni, quasi 45mila imprese).
Ma è il Lazio dove si conta il maggior numero di attività turistiche: 73 mila in crescita del 7% tra 2013 e 2018. Sempre nei comuni del Lazio e della Toscana, il più alto numero di imprese di noleggio di auto e biciclette, rispettivamente 586 e 529. Si distinguono per la presenza di imprese attive nella ristorazione le località lombarde, toscane e dell’Emilia Romagna, prime anche per il numero di attività legate all’intrattenimento, dall’arte allo sport, mentre il più alto numero di stabilimenti termali in Veneto (23 unità) e in Campania (21 unità). La Valle d’Aosta, con 69 comuni turistici in tutta la regione, e 2.843 imprese attive nei settori considerati, è il territorio che registra la crescita maggiore di imprese in 5 anni.
L’offerta e il giro d’affari cambiano a seconda del tipo di turismo: per le città d’arte il giro d’affari tra acquisti, cene fuori, alloggi e intrattenimento supera complessivamente 101miliardi di euro, per le località marine il business è di circa 15 miliardi di euro, a cui si aggiungono circa 3,3 miliardi delle località lacuali, 9 miliardi di euro alle località collinari e montane, quasi 3 alle località termali e 155 milioni di euro circa alle località religiose.
In tema di località turistiche e di giro d’affari che vi gravita attorno la Lombardia la fa da regina: 49 miliardi di euro in un anno, di cui 43 solo a Milano. Secondo i dati Istat, sono 15 le città d’arte lombarde, 12 le località collinari, 53 quelle lacuali, 38 montane e 9 termali, per un totale di 127 comuni turistici, che grazie ai flussi di visitatori mettono in moto oltre quasi 53mila imprese del turismo.
Nel dettaglio sono 24 mila attività di commercio al dettaglio, quasi 3mila imprese della ricettività, quasi 21mila ristoranti, 400 imprese di noleggio di auto biciclette e altri mezzi di trasporto, 238 servizi di biglietterie, di prenotazione e guide turistiche, 4mila attività di intrattenimento tra arte e sport e 12 stabilimenti termali (in un anno dello 0,3% e del +3,8% in 5 anni). Brescia è la provincia con più località turistiche della regione (35), seguita da Bergamo (19) e Varese (17). Per business legato al turismo, dopo il capoluogo seguono comuni di Bergamo con 1,9 miliardi di euro e di Brescia con 1,8 miliardi.