MONZA – La villa di Sergio Bramini verrà battuta all’asta prima di Natale: il 22 novembre alle 12. Così è stato deciso e pubblicato sul sito del Tribunale di Monza. Sul link riferito alle aste giudiziarie si legge che la villa dell’imprenditore monzese fallito per non aver ricevuto dalla pubblica amministrazione 4 milioni di euro per i lavori eseguiti nel settore della raccolta rifiuti verrà battuta con un prezzo base di 667.500 mila euro (l’offerta minima è di 500.625 euro con un valore indicativo dell’appartamento di 950,68 al metro quadrato).
Una grande villa nel quartiere di Sant’Albino che fa gola a tanti. “Villa singola mq. 702,13 – si legge nella descrizione sul sito del Tribunale di Monza – Al piano terra locale taverna, soggiorno, due camere, bagno, centrale termica e portico su due lati; al primo piano 4 camere, studio, cucina, tinello, soggiorno, pranzo, 2 bagni, ampio balcone. Locali dependance, una piscina, deposito e recinto cani; area esterna piantumata. Box mq. 27”.
Una villa che era stata valutata dalle banche oltre due milioni di euro, finita all’asta dopo il fallimento dell’azienda di Sergio Bramini. Il perito del Tribunale l’aveva valutata poco più di un milione e mezzo di euro, ma adesso finisce all’asta con un valore ulteriormente deprezzato. Non è detto che verrà assegnata alla prima asta: ad ogni nuova asta, così come prevede la legge, il costo verrà ribassato del 25 per cento.
Sergio Bramini non si arrende: continua nella sua battaglia di classe contro l’abrogazione di quell’articolo 560 (legge 119/2016 Renzi-Boschi) che ha permesso al Tribunale di Monza di farlo sloggiare dalla sua prima abitazione ancora prima che la villa venisse acquistata all’asta e malgrado la presenza nel nucleo abitativo di un minore.
Il 18 maggio Sergio Bramini è stato sfrattato dalla sua abitazione: la grande mobilitazione che ha visto accorrere migliaia di manifestanti non è bastata a rinviare lo sloggio. Nel frattempo anche la politica si è mossa: Sergio Bramini è diventato consulente del vicepremier Luigi Di Maio ma purtroppo il suo emendamento per l’abrogazione dell’articolo 560 e una più ampia normativa ribattezzata Legge Bramini per salvare chi è fallito sono rimaste nel cassetto. L’imprenditore monzese settimana scorsa ha incontrato anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede con il quale è previsto un secondo colloquio dopo il 15 settembre.
L’unico a non rinviare è stato il Tribunale di Monza, fissando al 22 novembre l’asta per la vendita della prima casa di Sergio Bramini.
Barbara Apicella