MONZA – Pochi giorni fa avevamo segnalato la presenza di oltre una quarantina di trappole per topi nei giardini del Parco. Ieri, giorno di Ferragosto, il ritrovamento del primo topo morto, fuori dalla trappola, scovato dal fiuto infallibile di un cane che con il padrone stava passeggiando nei pressi del laghetto.
Immediata la segnalazione e la denuncia di Leidaa Monza e Brianza che con un post su Facebook ha messo in allerta i numerosi frequentatori di quella zona. “Fate molta attenzione ad animali e bambini – si legge sul post – Da una settimana ci battiamo affinché l’eventuale eccessiva presenza di topi venga gestita in modo compatibile con il rischio di avvelenamento della fauna presente, il possibile inquinamento dell’acqua e la presenza di animali domestici”.
Le trappole, con il rilascio di veleno, sono state disseminate lungo il perimetro del laghetto, vicino al canale e sotto gli alberi da dove spesso scendono gli scoiattoli, vicino ai cestini alla portata anche dei cani e dei bambini. Una scelta che non è piaciuta neppure all’Enpa. “Le trappole così posizionate infatti rischiano di provocare gravissimi danni alla microfauna che popola i giardini della Villa Reale, come scoiattoli, ricci, ghiri ed anche piccoli roditori quali arvicole e topi di campagna che fanno parte, in un tale ambiente, di quella che si definisce biodiversità – si legge nel comunicato diffuso dall’Ente nazionale protezione animali – Gli effetti del veleno, com’è noto, si fanno sentire tempo dopo la sua ingestione e provocano, in genere, nell’animale un senso di asfissia che lo porta ad uscire all’aperto prima della morte. Non è difficile pensare che gli animali da preda, presenti numerosissimi proprio in Villa Reale, sotto forma di una grande colonia di allocchi, cibandosi di animali morti o moribondi per veleno porteranno nel loro organismo gli effetti letali di quanto ingerito”.
Una modalità di derattizzazione che l’Enpa condanna. “Non conosciamo i motivi che hanno spinto l’Amministrazione Parco ad una scelta tanto estrema ignorando altre strade (quella più naturale e a portata di mano fornita proprio dal grande numero di rapaci notturni che si cibano principalmente di roditori) – si legge ancora nella nota stampa – oppure prevenendo il discriminato abbandono di resti di cibo di pic-nic o il lancio di alimenti assolutamente inadatti agli anatidi (tipo pane, focacce, ecc.), sicuro polo di attrattiva per roditori di maggiori dimensioni”.
Anche il Movimento Animalista si unisce alla presa di posizione di Enpa e Leidaa. “Abbiamo inviato due lettere: una a Piero Addis direttore del Consorzio del Parco e della Villa Reale e l’altra al sindaco di Monza Dario Allevi chiedendo precise spiegazioni – spiega Barbara Zizza responsabile provinciale Movimento Animalista per la sezione di Monza e Brianza – Siamo molto preoccupati. Speriamo di ricevere in tempi rapidi risposte alle nostre domande. Chiediamo la rimozione di tutte le trappole, ribadiamo l’importanza di intervenire in modo diverso, chiedendo come già fatto in passato l’istituzione di un tavolo di lavoro con Consorzio, Amministrazione e associazioni animaliste affinché interventi come questi vengano anticipatamente condivisi per trovare insieme alternative e tutelare gli animali”.
Il Movimento Animalista inoltre chiede spiegazioni in merito alla mancanza di avvisi alla cittadinanza sulla derattizzazione in corso e sulla durata dell’intervento.
Barbara Apicella