MONZA – “C’è un filo sottile, molto sottaciuto e molto preoccupante, che lega le tragiche vicende del ponte Morandi di Genova con la costruenda Tav delle merci che attraverserà il centro di Monza e molti altri comuni della Brianza”. Così inizia la riflessione di Gianpietro Mosca, medico e coordinatore del Comitato No Tav delle Merci di Monza. E’ da anni che Mosca si batte affinché la grande autostrada su rotaie non passi anche in città, con treni che sfrecceranno oltre i 150 Km/h proprio nel centro storico con un importante impatto di inquinamento acustico e il rischio strage in caso di deragliamento.
A una settimana dalla tragedia del ponte di Genova Mosca torna sulle barricate, rivolgendosi direttamente al Governo. “Mi auguro che se davvero c’è questa nuova politica, questa volta si dia seriamente ascolto ai bisogni dei cittadini – spiega – Torniamo a chiedere quello che da anni chiediamo: rispetto e qualità di vita. Chi avrebbe mai pensato che a Viareggio scoppiasse un treno? Chi mai avrebbe pensato che a Genova crollasse un ponte? Ogni volta è sempre la stessa storia: le istituzioni affermano che questi episodi non devono più succedere, ma poi si ripetono perché in Italia la politica pensa solo agli affari e alla salvaguardia del guadagno”.
Mosca non si arrende: non può accettare che il cuore della città di Teodolinda venga attraversato dalla Tav delle merci. Fin da subito, insieme al Comitato, ha picchiato i pugni sul tavolo, chiedendo un intervento serio e concreto anche da parte della politica locale. L’anno scorso, attraverso un’interrogazione del senatore Andrea Mandelli (FI), si era rivolto direttamente al Ministero delle Infrastrutture. Ma le preoccupazioni dei cittadini erano state ridimensionate dall’allora ministro Graziano Del Rio e gli interventi di attenuazione dei rumori e di sicurezza richiesti dal Comitato non potevano essere sostenuti a livello economico. Anche durante la campagna elettorale per le elezioni del sindaco Mosca era tornato sul tema, chiedendo un intervento serio e concreto da parte dei candidati sindaci, affinché si mobilitassero in caso di vittoria per evitare la realizzazione della Tav delle merci.
Gianpietro Mosca è molto preoccupato per l’avanzamento dei lavori che vedranno sfrecciare anche sui binari monzesi e di alcuni comuni della Brianza quei grandi treni merci diretti a Rotterdam. “A Monza sono stati eseguiti lavori di adattamento ai nuovi mostri, su binari e su una stazione costruita nel 1850 per un traffico ferroviario pendolare – ribadisce – Non per questi grandi treni merci, particolarmente pesanti e pericolosi che sfrecceranno a oltre 150 km/h”. Il progetto preoccupa molto il medico monzese: i treni saranno lunghi oltre 800 metri, alti 4 metri, peseranno almeno 2mila tonnellate e molti trasporteranno materiale pericoloso e infiammabile. Il tutto su un percorso ferroviario e sotto a un tunnel costruiti 168 anni fa, con un traffico ferroviario certamente diverso da quello dei giorni nostri. E sopra quel tunnel venne costruito e si sviluppò anche il centro storico di Monza, con una espansione edilizia molto importante, soprattutto nel secondo dopoguerra.
“Che cosa succederebbe se un treno con materiale infiammabile deragliasse a Monza oppure sotto il tunnel?”. Questa la domanda che lancia Mosca. Unendo anche la preoccupazione del grande disagio ed inquinamento acustico che la Tav delle merci procurerà a coloro che vivono vicino alla ferrovia. Il progetto infatti prevede il passaggio di oltre 200 treni in più al giorno rispetto a quelli che già attraversano il percorso, durante tutto l’arca della giornata, notte compresa.
Barbara Apicella
2 Comments
Tutta la famiglia sostiene da sempre il dott.Mosca, partecipando a tutte le riunioni del comitato sostenendolo in tutti i modi.
La linea ferroviaria in questione passa davanti alla mia abitazione e da tempo i merci sferraglianti lunghi e pesanti disturbano e interrompono i nostri legittimi sonni e riposi! Non oso immaginare cosa potrebbe succedere in futuro! Ma il vero problema e rischio sarà se transiteranno convogli veloci e con carichi pericolosi! Ora è quindi il momento di uscire dallo stretto ambito dei politici cittadini e puntare ai politici della regione o meglio ancora del governo centrale con comunicazioni di questo tipo. Chi ha i mezzi per farlo ci dia una mano. Grazie