“Voi avete i farmaci necessari per farmi stare meglio e non dover passare tanto tempo in ospedale. Se vostro figlio avesse la fibrosi cistica, capireste e ridurreste il prezzo”. Una lettera sintetica, che va dritta al cuore e al portafogli, quella che è stata indirizzata all’azienda farmaceutica produttrice di quella medicina. La richiesta è molto semplice: abbassare il prezzo di quel farmaco fondamentale per il trattamento della fibrosi cistica, un trattamento senza dubbio innovativo e che garantisce una migliore qualità di vita ai pazienti affetti da questa malattia particolarmente invalidante. Soprattutto nella sua fase precoce.
A scriverla un paziente particolare: Luis, un bambino inglese di soli 9 anni che non ci ha pensato due volte a chiedere all’azienda produttrice di abbassare il costo di quella medicina per lui tanto preziosa. Il bimbo non è la prima volta che impugna la penna per chiedere di abbassare il tariffario dei farmaci per il trattamento della fibrosi cistica: lo aveva chiesto anche alla premier Theresa May senza però ottenere risposta; poi la decisione di rivolgersi direttamente ai produttori.
In Inghilterra infatti quel farmaco, approvato dall’Agenzia Europea per il Farmaco, ha prezzi elevati non essendo ancora stato trovato un accordo tra l’industria e l’Nhs (National Health Service).
I pazienti italiani sono invece più fortunati: nel nostro Paese quella medicina, che rallenta i sintomi della fibrosi cistica, è già autorizzata e rimborsata.