LENTATE SUL SEVSO – Quando ha saputo di ciò che stava accadendo all’oratorio, ovvero la preghiera dei musulmani in un giorno per loro particolarmente significativo, quello della Festa del Sacrificio, il sindaco Laura Ferrari non ha impiegato più di qualche istante per dire ciò che pensava: “Una parrocchia in stato confusionale”.
Il primo cittadino, attraverso un post pubblicato su Facebook, spiega che l’amministrazione comunale, attraverso i suoi uffici, un paio di mesi fa aveva “vigilato perché non fosse celebrata la festa di fine del Ramadan in luoghi non a norma sotto il profilo urbanistico”.
A distanza di qualche mese, però, ecco l’apertura della Festa del Sacrificio. “La stessa associazione musulmana – commenta Ferrari – non avendo trovato terreno fertile presso il Comune, ha chiesto e ha immediatamente ottenuto dalla parrocchia lentatese la possibilità di radunarsi nel centrale oratorio Sant’Angelo per un momento celebrativo. Da cattolica lo ritengo un atto di imperdonabile debolezza: così facendo, in nome del tanto sbandierato dialogo interculturale, la Chiesa rischia di annullare le differenze tra le religioni e quindi di rinnegare se stessa”.
Il suo post ha riscosso successo. Tante le persone, lentatesi e non, che hanno voluto congratularsi con il sindaco ed esprimere piena condivisione. Al momento in cui andiamo online sono oltre un centinaio i commenti pubblicati.
Non sono però mancate voci fuori dal coro. “Siate cristiani sempre, non solo quando fa più comodo – scrive un utente di Facebook -. Il principio del cristianesimo è ‘ama il prossimo tuo come fossi te stesso’. Forse chi commenta, giudica, critica, è da un po’ che non va a Messa. La cristianità non è un diritto acquisito, è un dovere, un sacrificio costante”. “Per me – gli fa eco un altro cittadino – questo post è più una questione politica che religiosa, ma posso sbagliare”.