MILANO – Assumendo la lente al ruolo di visione, le immagini di Paola Rizzi, presentate all’interno della rassegna fotografica Altri Mondi, a cura di Paola Riccardi, ci raccontano l’orizzonte soggettivo. Oggi, venerdì 24 agosto, l’inaugurazione della mostra alle 19 a Cascina Martesana (Milano, via Luigi Bertelli 44. Metropolitana: Turro/Gorla).
Nella mostra “Io sono qui” Paola Rizzi ben rappresenta il concetto di sguardo del soggetto sul mondo e mostra uno sguardo influenzato da un’unica tinta, un orizzonte mediato. Tra documentazione e interpretazione le immagini di Paola Rizzi si soffermano sulla relazione tra l’individuo e le dinamiche della società. È il presente che cambia il punto focale di osservazione di questo progetto. Un Fiume, il Ticino, dove da alcuni anni sono in corso i lavori per l’edificazione di un ponte la cui utilità sembra sia stata messa in discussione molte volte.
Immagini volutamente ed esageratamente sovraesposte che vogliono condurre l’osservatore a vagare tra il passato e un probabile futuro in un gioco visivo dove il presente è in bilico.
L’intera rassegna è presentata dall’associazione Ecologia Turismo Cultura, insieme a Cooperativa COMIN e Cooperativa Tempo per l’infanzia, con il contributo di Cascina Martesana e Fondazione Cariplo. La mostra sarà visitabile fino al 13 settembre con ingresso gratuito.
Chi è Paola Rizzi
Fotografa e grafica, i suoi lavori sono stati esposti alla Biennale di Genova, Photissima Art Fair Torino, Milano per I.CON Istantanea Contemporanea, Foto Festival di Rosignano, Photofestival 2015 Milano, The Exposure Award Collection Museo del Louvre Parigi, Nel 2016 è stata invitata ad esporre alla Biennale d’arte Italia Cina a Pechino la sua opera sulla METAmorfosi. Ha ottenuto premi e riconoscimenti in diversi contest internazionali (BWA Black and White Roma – Finalista LYNX CONTEST nel 2016 e nel 201, menzione d’onore al Mifa Moscow International Foto Award e IPA, finalista al SIPA di Siena, Honorable Mention IPA INTERNATIONAL PHOTOGRAPHY AWARD nel 2017. Nelle sue sequenze ci sono sogni, illusioni, paure: la fotografia diventa un mezzo espressivo ed esplorativo per comunicare con l’esterno ed approfondire l’interesse per l’animo umano: ciò che è personale può così divenire universale. Un processo creativo ed emotivo lungo e complesso che la vede sempre più impegnata in una fotografia di denuncia sociale.