Oggi l’idea di quello che poteva essere lo strumento ci fa addirittura rabbrividire: la tecnologia ha fatto passi da gigante. Eppure l’1 settembre 1981, quando fa la sua comparsa sul mercato l’Ibm 5150 molti pensano alla fantascienza. E’ l’epoca del primo personal computer. I giovani non pensino a nulla di simile agli strumenti moderni. I “millennials”, ovvero i nativi degli anni 2000, nemmeno possono immaginare cosa poteva essere quell’apparecchio.
Molto più lento dei personal computer attuali, schermo monocromatico. Circa 3 mila dollari di spesa per un pc che non disponeva nemmeno di un disco fisso: per salvare i dati era necessario dotarsi di nastro magnetico o dischi rigidi con una capienza pressoché nulla.
In ogni caso, anche se oggi per noi è preistoria, è l’inizio di un’epoca. Il computer entra negli uffici e nelle case. L’Ibm anticipa di qualche anno il progetto della Apple Computer che, nel 1984, dà vita al Macintosh, di certo molto più facile da utilizzare, con caratteristiche che faranno scuola. La stessa Microsoft partirà da lì per sviluppare il sistema operativo Windows integrandolo con funzionalità molto semplici e intuitive derivate dalla Apple.
A causa del prezzo elevato del Macintosh, tuttavia, ad avere una maggiore diffusione sono i pc Ibm e, via via negli anni, quelli compatibili, dotati di architettura x86.
L’utilizzo? Beh, nei primi anni solo videoscrittura nella maggior parte dei casi. Chi ha utilizzato il personal computer in quegli anni non può non ricordare quel monitor tutto nero con le scritte in verde (poco dopo in bianco). Un dischetto da oltre 5 pollici da inserire nel pc per dotarlo di un sistema operativo, un altro delle stesse dimensioni da infilare per il salvataggio dei dati. Niente mouse, naturalmente, visto che anche quello arriverà soltanto più tardi.
Oggi a leggere queste righe viene da sorridere. Il pc è tutta un’altra cosa. Da allora sono nati i notebook, poi gli smartphone e i tablet. Non dimenticate però quell’1 settembre 1981: mentre consultato l’articolo dal vostro cellulare, ricordatevi che tutto è partito da lì.