SEREGNO – Una comodità in più per i cittadini, molto probabilmente anche per quelli dei Comuni limitrofi. Da domani, sabato 1 settembre la farmacia di turno sarà aperta fino alle 23: è il risultato del tavolo di confronto tra amministrazione comunale e farmacisti. “I cittadini – dichiara il sindaco Alberto Rossi – troveranno facilmente una farmacia aperta, dove ottenere farmaci e altri prodotti necessari, anche di sera. E questo grazie all’impegno dei farmacisti che hanno fatto una scelta che va incontro alle esigenze della popolazione”.
Lo scorso giugno con il cambio dei turni e l’accorpamento delle farmacie di Seregno e Lissone era stata decisa l’apertura continuata nei festivi dalle 8.30 alle 20 e durante i weekend, ma la sospensione del turno notturno. “Per rispondere alle esigenze dei cittadini – spiega il sindaco – ho deciso di sottoporre l’idea ai farmacisti che hanno dato la loro disponibilità, garantendo così l’apertura della farmacia di turno fino alle 23”.
“Per noi è stato uno sforzo importante – dichiara Giuseppe Masera, coordinatore delle farmacie di Seregno – perché questo ampliamento richiede un forte impegno economico e organizzativo. Ma lo abbiamo fatto con convinzione, nella consapevolezza che la farmacia sia un presidio sanitario sul territorio e un punto di riferimento per il cittadino che ha diritto, anche di notte e anche la domenica, di ricevere un’assistenza sanitaria adeguata”.
Incassata venerdì scorso l’autorizzazione dell’Ats Brianza, da sabato le undici farmacie di Seregno (di cui tre comunali) partiranno con l’orario serale che sarà attivato in via sperimentale fino alla prossima primavera. “Poi – spiega Masera – valuteremo quali sono le esigenze dei cittadini nella fascia oraria notturna e decideremo se mettere a sistema il nuovo orario”.
“Con i farmacisti – conclude il sindaco Rossi – abbiamo anche discusso dell’ipotesi di promuove insieme incontri di informazione e di orientamento durante i fine settimana nelle farmacie. Non dobbiamo, infatti, dimenticare che quello fornito dai farmacisti è un servizio perché il farmaco non è un bene di consumo qualsiasi. Per questo dobbiamo contribuire a sviluppare una cultura del farmaco attraverso la presenza di farmacie sul territorio e, soprattutto, la comunicazione”.