MILANO – “Esprimo solidarietà e vicinanza ai tre agenti della Polizia penitenziaria del carcere Beccaria vittime dell’aggressione da parte di due detenuti avvenuta sabato 1 settembre. Ormai la situazione al carcere minorile milanese, dopo l’incendio appiccato da alcuni detenuti il 14 luglio e dopo le denunce dei residenti del quartiere, infastiditi dalle urla che arrivano dal carcere, a causa delle conferenze via finestre tra i carcerati e i parenti/amici in strada, è da allarme rosso”. Lo dichiara Riccardo De Corato, assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale.
“I sindacati – prosegue De Corato – continuano a denunciare, ma nulla si smuove. La politica negli ultimi anni sembra essere stata più attenta ai diritti dei detenuti che a quelli degli agenti che, nello svolgimento delle loro funzioni, rappresentano lo Stato. Ad agosto ho incontrato il Sindacato Nazionale Autonomo di Polizia Penitenziaria per ascoltare le loro problematiche ed in quella occasione era emersa proprio, da parte di chi opera al carcere Beccaria, la questione dei detenuti con problemi psichiatrici e quella del reparto infermeria occupato, per motivi di sovraffollamento, da carcerati non bisognosi di cure mediche”.
“Ormai il Beccaria – aggiunge l’assessore – è diventato un luogo dove il 60% di coloro che vi soggiorna è extracomunitaro con reati che vanno dallo spaccio all’aggressione fino ai crimini contro il patrimonio. Una popolazione carceraria, viste le continue aggressioni, violenta al pari, se non di più, di quella maggiorenne”.
“Ho intenzione, nei prossimi mesi, di visitare le case circondariali più importanti – conclude Riccardo De Corato – per incontrare gli agenti ed ascoltare le loro richieste. Un gesto semplice per far capire che vengono prima i diritti dei lavoratori dello Stato, rispetto a quelli dei detenuti”.