Quanto tempo bisogna aspettare in Lombardia per una visita ambulatoriale? Una media di 45 giorni: con un tempo minimo di 32 nell’Ats della Montagna e della Valle Padana e uno massimo di 51 nell’Ats della Città Metropolitana di Milano.
I tempi d’attesa più lunghi si registrano per la prenotazione degli esami strumentali: per l’ecografia 59 giorni, per la tomografia computerizzata 39 giorni, per la risonanza magnetica 24 giorni, per la radiografia 15 giorni. Il primato dell’attesa va però per la mammografia: 124 giorni per quella monolaterale e 101 per quella bilaterale.
Questi i dati emersi dalla “Missione valutativa” condotta dall’istituto regionale Polis e presentata ieri al Pirellone durante la Commissione Sanità. Un’indagine che riguarda il periodo 2016/2017: i dati sono stati raccolti all’inizio di quest’anno dalle otto Ats presenti sul territorio lombardo. Dall’indagine emerge che nel 2017 c’è stato lieve aumento dei tempi di attesa medi, ad eccezione delle Ats di Bergamo, Brianza e Pavia.
Ecco i tempi di attesa suddivisi per Ats: Bergamo (tempo medio 46 giorni e tempo minimo 39 giorni), Brescia (tempo medio 37 giorni e tempo minimo 31 giorni), Brianza (tempo medio 46 giorni e tempo minimo 34 giorni), Città Metropolitana di Milano (tempo medio 51 giorni e tempo minimo 37 giorni), Insubria (tempo medio 25 giorni e tempo minimo 41 giorni), Montagna (tempo medio 21 giorni e tempo minimo 22 giorni), Pavia (tempo medio 43 giorni e tempo minimo 37 giorni) e infine Valle Padana (tempo medio 32 giorni e tempo minimo 22 giorni).
Spesso attorno ai tempi d’attesa scoppiano polemiche, con cittadini che denunciano attese troppo lunghe. Attese spesso dettate dall’ansia del paziente di ricevere immediatamente un responso, anche su patologie all’apparenza non gravi. “Le norme regionali prevedono che i tempi d’attesa massimi debbano essere rispettati da ciascuna struttura sanitaria almeno nel 95% dei casi – si legge sulla nota stampa diffusa dal Consiglio Regionale – I dati della missione valutativa evidenziano che quest’obbligo viene rispettato complessivamente nel 93% delle prestazioni ambulatoriali soggette a monitoraggio e nel 85% dei casi per le prestazioni con tempi di prescrizione più brevi (fino a 60 giorni)”.
Lista d’attesa che alcune volte si allungano anche per colpa degli stessi pazienti che non si presentano il giorno della visita (né disdicono l’appuntamento, liberando quindi un posto per un’altra prenotazione). A ciò si uniscono i problemi più diffusi nei sistemi sanitari più avanzati, come quello lombardo: la presenza di un elevato numero di pazienti anziani che necessitano quindi di numerose visite ed esami, richieste di esami inappropriate sia da parte del medico che la prescrive sia da parte del paziente e in alcuni casi anche per carenze organizzative.
Inoltre, molti cittadini, preferiscono aspettare di più ma rivolgersi alla struttura sanitaria d’eccellenza per quella determinata patologia o esame strumentale, dilatando così i tempi di attesa.
Barbara Apicella