MILANO – “Chiedo alla proprietà risposte urgenti riguardo al futuro, augurandomi che possa esserci un rapporto più chiaro e più serio con tutti i dipendenti e con i rappresentanti sindacali”. Così Andrea Monti, consigliere regionale, dopo l’incontro avvenuto giovedì nella Commissione Attività Produttive del Pirellone tra le parti coinvolte dalla crisi dell’Iperdì e del Superdì. Un problema occupazionale che riguarda un gruppo di una certa dimensione, con le sue 35 sedi dislocate in cinque province lombarde.
Nello specifico si parla di ben 800 lavoratori, con le relative famiglie, 566 dei quali in Lombardia. Una realtà diffusa anche nella Provincia di Monza e Brianza dove sono presenti attualmente 5 punti vendita: a Barlassina, Cesano Maderno, Monza, Cogliate e Desio.
“Ero stato contattato da alcuni lavoratori nei mesi scorsi – spiega Monti – affinché la Regione potesse interessarsi di una vicenda che ritengo grave e surreale. Da giugno i dipendenti non vedono più lo stipendio e i supermercati del gruppo hanno gli scaffali vuoti. Le parti sindacali e il rappresentante della società hanno fatto emergere una situazione preoccupante, di fortissima incertezza, con continui cambiamenti di giorno in giorno. A tutt’oggi, tra ipotetici acquirenti e altre soluzioni in fase di studio, non si riesce ancora a capire quale possa essere il futuro dei lavoratori”.
“Per come stanno le cose – spiega Monti – il primo obiettivo da raggiungere è quello della chiarezza perché ci sono famiglie che devono sapere quale sia la situazione reale. Regione Lombardia è pronta a fare la sua parte e ha dimostrato con l’audizione in commissione, dove ha partecipato anche l’Assessore Rizzoli, di essere interessata a seguire la cosa da vicino. Bisogna però creale condizioni perché le istituzioni possano agire concretamente. Noi siamo intenzionati a monitorare da vicino tutta la vicenda e la sua evoluzione, cercando di salvaguarda i posti di lavoro, la proprietà però deve dare risposte urgenti ed essere più chiara con i dipendenti e i sindacati”.