Raggiunta l’agognata pensione si preparano le valigie e si parte per qualche paradiso. Mare, monti, città d’arte: rigorosamente fuori dall’Italia.
Questa la decisione che 6 pensionati su 10 con una pensione inferiore ai 750 euro prendono una volta che hanno finito di lavorare. Con meno di 800 euro al mese in Italia è impossibile campare. Ma in alcune località straniere si vive, e anche bene.
I “poveri” pensionati nostrani in Thailandia, Marocco, Portogallo e Malta fanno una vita certamente diversa, non dovendo più guardare neanche al centesimo. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Aire. In questi paradisi (alcuni non troppo lontani, altri dall’altra parte del mondo) possono vivere decorosamente, hanno una tassazione inferiore al 20 per cento e possono spendere di più sia per il divertimento sia per il proprio benessere e per la propria salute.
Dalla crisi economica del 2009 sono oltre un milione i pensionati che hanno abbandonato l’Italia per trasferirsi definitivamente all’estero.
Secondo i dati raccolti le mete più gettonate sono il Marocco dove la comunità italiana è cresciuta del 149% negli ultimi sette anni , la Thailandia che registra un incremento del 107,7% e che insieme al Marocco conta quasi 10mila espatriati, Malta con una comunità di oltre 4.500 italiani più che triplicata rispetto a sette anni fa, mentre il Portogallo con oltre 6.500 persone ha registrato una crescita del 61,7%, oppure ci sono i circa 5.200 che hanno scelto la Tunisia, raddoppiati rispetto a sette anni fa, o i 10.700 che hanno puntato sui Caraibi: 2 su 3 a Santo Domingo e il resto a Cuba con un aumento rispettivamente del 48% e del 77%.
Una diaspora non certo semplice; non è facile decidere, una volta conclusa l’attività lavorativa, di abbandonare definitivamente il proprio Paese per trasferirsi in una nazione alcune volte diversa, non solo per la lingua, ma anche per usi, costumi e tradizioni. Non è facile decidere di abbandonare figli, nipoti e amici, ma per alcuni la scelta diventa obbligata: rimanere in Italia facendo fatica, non ad arrivare alla fine del mese ma a metà del mese; oppure trasferirsi in una nazione che, con la medesima pensione, permette di vivere dignitosamente?