La traduzione del suo nome non dice quasi nulla a noi occidentali: “Lasciare la sorte al cielo”. Però se quel nome lo pronunciamo, è conosciuto in ogni angolo del mondo. Ci riferiamo alla Nintendo, azienda giapponese fondata il 23 settembre 1989 a Kyoto dall’imprenditore Fusajiro Yamauchi.
La conosciamo tutti per i giochi elettronici. E, ovviamente, viene da chiedersi di cosa potesse occuparsi alla sua fondazione, visto che si tratta di un mondo esplorato soltanto diversi decenni più tardi. Ebbene, come suggerisce il nome, l’azienda in origine produce carte da gioco per Hanafuda, qualcosa di molto simile al nostro gioco di carte della scopa.
La prima svolta arriva nel 1959: un accordo con la Walt Disney affinché quei mazzi di carte possano raffigurare i più celebri personaggi. Come si può immaginare, è un successone. I bilanci dell’azienda si impennano, nel 1962 si decide di quotarla in borsa. Nel frattempo si prova anche a diversificare l’attività aziendale: dalla gestione dei taxi, agli aspirapolveri senza dimenticare i love hotel dove passare momenti di intimità.
L’idea di operare in diversi settori sembra anche saggia, ma i risultati non sono pari alle aspettative. E così la Nintendo decide di rimanere nel campo che, per decenni, le ha consentito di vivere e di crescere: quello dei giochi e dei giocattoli. Questo, naturalmente, le consente anche di essere pronta a intercettare le mode e ciò che sta accadendo nel mercato internazionale: nel 1974 ottiene infatti i diritti per commercializzare la console Magnavox Odyssey. E, intanto, con la Mitsubishi, inizia a produrne una tutta sua: il Color Tv Game.
Punta molto su questa nuova strada la Nintendo. Assume anche un big come Shigeru Miyamoto, quello che darà vita nel 1981 a Donkey Kong, forse il successo maggiore nella storia dell’azienda. Bissato, a distanza di poco tempo, da Super Mario Bros che vende oltre quaranta milioni di copie. Poi, giusto per non lasciare nulla di intentato, ecco anche il passo nel mondo delle console portatili con la creazione del Game Boy.
Come si può immaginare, la Nintendo assume una nuova dimensione. Tra fallimenti e successi apre filiali in diversi Paesi occidentali. Il 2016 segna anche l’esordio nel mondo delle applicazioni mobili. Lo dirà il tempo se in questo settore la Nintendo sarà ancora protagonista. Tutta la storia dell’azienda, tuttavia, al management una certezza l’ha offerta: il mondo ha voglia di giocare, si tratta solo di mettergli in mano lo strumento più adeguato. Ecco, qui si fa sul serio. Alla Nintendo, però, quando si tratta di fiutare il business non scherzano affatto.
G.Gal.