Ora è ufficiale: il Chianti, uno dei più noti vini itlaliani, ha registrato il suo marchio in caratteri cinesi per l’esportazione delle bottiglie nel ricco mercato orientale. Si pronuncia Shiandi, quasi come il nome originario italiano.
In realtà gli ideogrammi utilizzati per la creazione del nome hanno anche un significato positivo. Il primo dei tre caratteri che compongono la parola Shiandi è infatti utilizzato per indicare un’attività a favore di terzi, il secondo rappresenta la pace, e il terzo rappresenta invece le radici di un fiore.
“E’ un passo epocale per il marchio – commenta il presidente del consorzio vino Chianti, Giovanni Busi – che sancisce il radicamento nel mercato cinese. Grazie ad un inteso lavoro di promozione, il vino Chianti docg è amato e da oggi sarà ancora più apprezzato in un paese che conta 1,3 miliardi di persone, con un mercato dalle potenzialità enormi. Con questa registrazione abbiamo realizzato uno step importante del nostro progetto a lungo termine di internazionalizzazione a favore delle imprese toscane. Le aziende associate interessate all’utilizzo sulle proprie etichette ne potranno fare richiesta direttamente al consorzio”.