Non più semplice mezzo di trasporto, ma anche fascino, avventura e, naturalmente, mezzo privilegiato dall’alta borghesia. Il 4 ottobre 1883 sulle rotaie eurpee fa il suo viaggio inaugurale il celebre Orient Express. Lo scopo è quello di collegare Parigi fino a Costantinopoli.
L’inizio, tuttavia, prevede un tragitto più limitato: si arriva fino alla Romania, via Vienna, poi battello fino alla Bulgaria e, di nuovo in treno per la tratta finale. Pezzo dopo pezzo l’intero percorso viene presto completato: si arriva alla linea definitiva nel 1889.
Il viaggio attraverso mezza Europa su quelle carrozze – costose – dove gli agi non mancano, subisce un brusco stop nel 1914 con l’inizio della Prima Guerra Mondiale. Il servizio riprende nel 1919, ma con una novità: c’è un secondo percorso che passa per l’Italia grazie all’apertura del Sempione. Quindi da Parigi a Milano, Venezia e Triete per proseguire poi con un tragitto quasi parallelo a quello storico, ma spostato più a sud. Viene ribattezzato Simplone Orient Express e – complice il fascino delle città italiane – ottiene anche un maggriore successo.
Grazie anche a questa novità, l’Orient Express riesce a rilanciarsi dopo l’evento bellico. Anzi, viene addirittura avviata una terza tratta, l’Arlberg Orient Express che passa da Zurigo e da Innsbruck.
Quando tutto sembra andare per il meglio, però, ecco la seconda mazzata. Ovvero la Seconda Guerra Mondiale. Con il 1939, dunque, una nuova battuta d’arresto. Questa volta si farà sentire di più: perché la Guerra sul tragitto avrà effetti più devastanti e perché motivi politici, anche quando verranno deposte la armi, impediranno di ripristinare la situazione percedente.
Quello che riprende, con tante restrizioni e imposizioni dei singoli Paesi, è quindi un servizio “monco”, non all’altezza della fama dell’Orient Express. Due delle tre linee, quella storica e l’Arlberg, saranno soppresse nel 1962. Nel 1977 si arriverà alla cessazione definitiva. Rimarranno tentativi di imitazione e il ricordo di una linea leggendaria che ha catturato l’attenzione degli scrittori e del mondo del cinema.