MONZA – Nove componenti del Foa Boccaccio e del gruppo Tarantula raggiunti da decreto penale di condanna per proiezioni cinematografiche non autorizzate.
Non è la trama di un film, ma quanto è stato notificato nei giorni scorsi a nove componenti dei centri sociali monzesi in merito a una proiezione cinematografica non autorizzata nei giardinetti pubblici. L’evento era inserito in una rassegna promossa dal Foa e da Tarantula “nel modo che più ci rappresenta – scrivono sul profilo Facebook – in maniera gratuita e autogestita, senza chiedere permessi e senza avvertire il bisogno di avvisare le guardie di turno”.
Eventi che si sono protratti da giugno a settembre; ad eccezione di qualche annullamento a causa del maltempo, le attività sono continuate per tutta l’estate alternando a proiezioni cinematografiche anche spettacoli teatrali, concerti, allenamenti di boxe popolare, feste in piazza e a metà settembre la grande Taz con la jam writing. Il tutto, naturalmente, senza chiedere permessi.
Ma questa volta la mancata comunicazione alle autorità competenti è costata cara. La serata in questione (a giugno) si è svolta ugualmente: la presenza massiccia delle forze dell’ordine anche in assetto antisommossa non ha impedito la proiezione del film.
Fino all’epilogo di qualche giorno fa quando a nove componenti dei centri sociali cittadini è stata notificata la condanna. “Per che cosa? – si legge sul profilo social di Tarantula – La proiezione di un film nel parchetto di via Azzone Visconti. Il reato? Non aver avvisato il questore di Monza con tre giorni di preavviso sulla base di un articolo del Regio Decreto del 18 giugno 1931. La pena? Una multa molto alta, in sostituzione di una prestabilita pena detentiva (stiamo parlando di diverse migliaia di euro)”.
Foa Boccaccio e Tarantula non allentano la presa ribadendo la volontà di proseguire nell’organizzazione di eventi in completa autogestione.