MILANO – Due indicazioni chiare che non lasciano spazio a dubbi: bisogna completare l’opera e rimodulare i pedaggi che, a oggi, sono estramamente penalizzanti. Sono le due indicazioni che la maggioranza al governo della Regione Lombardia ha voluto dare ai vertici di Cal, Autostrada Pedemontana Lombarda e Milano-Serravalle-Milano Tangenziali, convocati nella seduta congiunta della Commissione Territorio e Infrastrutture e della Commissione Bilancio
“Come immaginavo, la gratuità delle tangenzialine di Varese e Como, sembra non essere economicamente sostenibile – ha dichiarato Angelo Palumbo (Forza Italia), Presidente della Commissione Territorio e Infrastrutture – ma ho proposto ai vertici di Pedemontana di effettuare degli studi per simulare l’impatto economico di una rimodulazione del pedaggio della tratta già esistente (A36 Cassano Magnago – Lentate sul Seveso). E’ necessario, infatti, diminuire i costi per i cittadini che quotidianamente percorrono le tratte interessate, non dimenticando però i bilanci. Una rimodulazione delle tariffe, comporterebbe in automatico un aumento del numero di utenti. In quest’ottica sarebbe salvaguardata la sostenibilità economica del progetto e ne trarrebbero beneficio anche molti cittadini ed imprese. Esprimo soddisfazione per le dichiarazioni dei vertici di Pedemontana che ci hanno assicurato che questi studi verranno a breve effettuati. Non appena saranno nelle nostra disponibilità, valuteremo la strada migliore da percorrere”.
“E’ inoltre fondamentale –ha aggiunto Palumbo – ribadire il pieno sostegno alla conclusione del progetto Pedemontana fino a Bergamo (tratte B2, C e D), così da collegare definitivamente e in maniera diretta il nord ovest e il nord est della Lombardia. Cittadini e imprese attendono ormai tutto ciò già da troppo tempo. Come ha sottolineato l’Assessore Claudia Terzi, Regione Lombardia crede nel progetto ed è determinata nel fare tutto il possibile per un esito positivo dei lavori”.
“Dopo la tragedia del ponte Morandi di Genova – ha evidenziato la Presidente della Commissione Bilancio Silvia Sardone (Gruppo Misto )- è stato importante avere rassicurazioni non solo dal punto di vista economico ma anche per quanto riguarda la sicurezza delle infrastrutture da parte di Serravalle e Pedemontana. Le due società hanno spiegato di aver usato uno specifico software per i controlli e i monitoraggi e di non aver riscontrato situazioni di criticità in nessuna struttura, oltre ad aver programmato degli interventi di manutenzione. Era fondamentale conoscere lo stato delle infrastrutture lombarde per evitare il rischio di eventuali altre tragedie”.
Il Vice Presidente della Commissione Trasporti e Infrastrutture Andrea Monti (Lega) ha sottolineato come si sia trattato “di un incontro proficuo, dove sono emerse note positive. In primo luogo i conti della società stanno migliorando, aumentano i ricavi e diminuiscono le perdite d’esercizio. Inoltre il nuovo presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda Andrea Mentasti si è detto fiducioso per quanto concerne il contenzioso in corso con Strabag, che potrebbe risolversi in modo positivo per il gestore di Pedemontana, addirittura portando risorse nelle casse della società. Restano sul tavolo anche delle questioni negative –ha detto Monti- che ho voluto porre in evidenza e su cui ho riscontrato disponibilità da parte dei soggetti interessati. I pedaggi attuali vanno rimodulati verso il basso, proprio per rendere meno gravoso l’uso dell’infrastruttura ai cittadini lombardi. Dopodiché risulta fondamentale porre un’attenzione particolare per quanto riguarda la B2, che ha la peculiarità di sovrapporsi con la Milano – Meda. La società ci dica quanto denaro pubblico sarà necessario per attivare formule di gratuità della tratta. Il dato ineludibile – ha concluso Andrea Monti – resta comunque uno: pensare di aprire la B2 con gli attuali pedaggi è fuori discussione”.
Critici gli interventi dei rappresentanti dei gruppi di minoranza, tra i quali quello di Marco Fumagalli del M5Stelle: “La gestione di CAL e i relativi project financing secondo noi sono un fallimento. TEM su 52 milioni di fatturato ne perde 32 milioni e Bre.Be.Mi. ha addirittura ridotto il capitale sociale per perdite di ben 61 milioni di euro. E Pedemontana fornisce dati previsionali rosei che però non tengono conto degli accantonamenti per il contenzioso. L’opera inoltre è progettata con norme vetuste con lo scopo di ridurre il costo dell’opera in modo da favorire la ricerca del privato finanziatore. Se proprio una contestazione deve essere fatta è circa questo aggiornamento normativo che rischia di consegnarci un’opera non al passo con i tempi. La verità – ha concluso Fumagalli – è che la maggioranza che governa Regione Lombardia non sa che pesci prendere su Pedemontana e quindi l’opera resterà in congelatore per tutta la durata della legislatura. Il problema è che coloro che stanno in coda sulla Milano-Meda lo saranno ancora fino a quando la maggioranza non prenderà atto del fallimento del progetto e della necessità di procedere alla sua riqualificazione, progettando l’intervento in ottica di smart road”.
“Una cosa è stata chiara – gli ha fatto eco Pietro Bussolati del Partito Democratico -: mancano 2 miliardi per il completamento dell’opera e le società non sanno dove reperirli. Tanto meno hanno saputo dirci se e quando sarà possibile avere un bando per trovare un general contractor, cioè un soggetto privato che realizzi l’infrastruttura partecipando, quindi mettendoci soldi suoi. Invece, è emerso senza ombra di dubbio che non ci sarà nessuna gratuità per le tangenziali di Varese e Como”. Sempre per il Pd si è espresso anche l’ex sindaco di Cesano Maderno, Gigi Ponti, per evidenziare il “forte congestionamento di traffico e la mancanza di sicurezza lungo il tratto della Milano–Meda, che sta diventando insostenibile e chiede interventi e soluzioni urgenti”.