MILANO – E’ morto dopo soli 45 giorni di vita nella casa della babysitter a cui era stato affidato dai genitori. Tragedia nel pomeriggio di ieri, venerdì 5 ottobre, in un’abitazione in largo Gelsomini a Milano.
Il bambino, figlio di una coppia dell’Europa dell’est, era stato affidato insieme al fratello a una peruviana di 33 anni. Poco prima delle 14, però, la sudamericana si è accorta che il piccolo non stava più respirando e e ha dato immediatamente l’allarme. Sul posto sono arrivati i soccorritori che, dopo una mezz’ora di massaggio cardiaco sul posto, l’hanno caricato in ambulanza per portarlo all’ospedale Buzzi. Il bebè, tuttavia, è morto durante il trasporto.
Indagini in corso per fare luce sull’accaduto. Dai primi accertamenti pare che il bimbo non avesse alcun segno di violenza. Prende sempre più corpo l’ipotesi del rigurgito. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia Magenta, hanno portato la peruviana in caserma per ascoltare la sua versione. Nel frattempo stanno verificando un’informazione raccolta dai vicini: pare che quell’appartamento situato all’ottavo piano fosse stato trasformato in un asilo abusivo.