BRESCIA – Dopo l’ordine di carcerazione firmato dalla Procura della Repubblica, Umberto Bossi aveva un mese di tempo per decidere come scontare la condanna per vilipendio al Presidente della Repubblica. Attraverso i suoi legali il senatùr ha chiesto l’affidamento in prova ai Servizi sociali.
L’ex leader della Lega era finito sul banco degli imputati perché nel 2011, durante un comizio ad Albino nella bergamasca, mentre “scaldava” i fedeli del Carroccio sui temi a lui più cari, era arrivato a definire “terrone” il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Al termine del lungo processo, dopo la definitiva sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione, Bossi era stato condannato a 1 anno e 15 giorni di reclusione. La Procura della Repubblica ha firmato l’ordine di carcerazione emettendo, contestualmente, un decreto di sospensione in attesa di capire le intenzioni di Bossi.
I suoi avvocati ieri, giovedì 11 ottobre, hanno depositato negli uffici della Procura la richiesta di affidamento in prova ai Servizi sociali. Ora spetterà al Tribunale di Sorveglianza valutare la richiesta.