Al momento è prodotto da una sola azienda, ma presto potrebbe diventare una nuova strada da seguire per altre realtà: il nuovo pellame ecologico adesso arriva dagli scarti del pesce. Invece di finire nella spazzatura, vengono riciclati e trattati per ottenere materiale innovativo.
E’ l’intuizione della Atlantic Leather, una società islandese intervenuta a roma alla Maker Faire, rassegna del settore in cui ha stupito tutti con i suoi campionari.
La startup guarda alle case di moda e alle aziende del settore calzaturiero che vogliono usare pellami “veri” senza rinunciare alla certificazione ambientale. Per creare il prodotto, infatti, si utilizzano scarti che altrimenti finirebbero nella spazzatura. Per colorare le pelli – spiegano gli ideatori – si usa l’acqua calda delle fonti geotermiche che in Islanda non mancano, mentre l’energia proviene da una centrale idroelettrica.
Per i pellami si usa la pelle di vari pesci, ognuna con le sue caratteristiche: quella del salmone, ad esempio, è resistente e prende bene il colore; quella del persico è spessa e ruvida, mentre quella del merluzzo è sottile e flessibile.