MONZA – Una domenica da superstar del mondo del pallone, come ai vecchi tempi. Silvio Berlusconi ieri, domenica 14, si è goduto la giornata di calcio allo stadio Brianteo in occasione del big match tra il suo Monza e la Triestina, sesta giornata del girone B della Lega Pro. I tifosi li aveva già conquistati da tempo, già da quando era circolata la voce del suo interesse per il rilevamento delle quote societarie. Era stato sufficiente per iniziare a sognare e per immaginare il Monza in ben altri campionati. Qualcuno lo ha già immaginato anche in Europa visto il “curriculum” anche sportivo del neo proprietario.
Berlusconi non si è lasciato andare a facili proclami. Incontrando la stampa ha dichiarato che la squadra, se rinforzata, “potrà salire dalla serie C alla serie B e, forse, anche alla serie A”. In realtà quello è proprio l’obiettivo, come aveva dichiarato Adriano Galliani, neo amministratore delegato, non più tardi di qualche settimana fa annunciando ufficialmente l’acquisto del Monza da parte della Fininvest.
Lo stesso Berlusconi, stuzzicato dai giornalisti, ha risposto che “il derby contro il Milan non è impensabile”, anche se ha fatto capire che per lui, rossonero da sempre, non sarebbe di certo una partita facile da vivere. Di fronte poi alla domanda sul perché dell’acquisto del Monza, ha fatto sorridere tutti con una delle sue solite battute: “Perché lo stadio è soltanto a 8 minuti di casa mia”. E che, tutto sommato, è anche la verità: molto probabile che abbia deciso di investire nella realtà sportiva – comunque importante – del suo territorio per dare vita alla sfida più impegnativa della sua carriera sportiva.
La strada è tracciata: una squadra tutta di italiani, possibilmente di giovani da lanciare, che diventi una sorta di inversione di rotta per il modello del calcio che ormai vede l’arrivo di stranieri da ogni dove. Ha sorriso Berlusconi, tirando fuori lui il discorso, sui calciatori che non devono essere tatuati: “Mi hanno detto che sarà difficili trovarli senza tatuaggi, ma io lo spero comunque. Di certo il mio Monza vuole essere un esempio da seguire, a livello societario, in campo e fuori dal campo”.
Poi la visita al buffet, per un controllo anche lì, e la tradizionale chiacchierata con i calciatori negli spogliatoi prima della partita. “Dovete crederci sempre – questo il messaggio che ha lasciato – solo così potrete ottenere ciò che desiderate”.
Il problema, per la domenica di festa, è che ci ha creduto anche la Triestina. Quel gol su rigore all’87’, quando i brianzoli già si pregustavano il ritorno al successo, è stato un boccone amaro. Ma il Monza è a un punto dalla vetta della classifica, il campionato è lungo. E, finché ci sarà la Fininvest, sarà anche una lunga storia da scrivere.