MONZA – Tradizione e innovazione, conoscenza del territorio e rispetto per i suoi delicati equilibri naturali: lo champagne, tra i vini più antichi, celebri e raffinati al mondo, è stato protagonista, ieri pomeriggio, di “Champagne in villa. Il perlage reale”, l’evento speciale organizzato da Aspi– Associazione della Sommellerie Professionale Italiana nell’elegante e suggestiva Villa Reale di Monza, monumentale residenza costruita per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria nella seconda metà del 1700, famosa in tutto il mondo per la sua bellezza mozzafiato.
Ad aprire l’evento, l’incontro “I Racconti dei vigneron: storie appassionate narrate dagli stessi produttori”, in cui cinque vigneron champenois hanno rivelato l’identità delle loro cantine e delle loro produzioni: Jacky Chaput, rappresentante dell’ottava generazione dello Champagne Jacques Chaput, cantina che con i suoi cuvées esprime tutta l’eccellenza della Côte des Bar; Corinne Falmet, figlia di Michel Falmet, da cui ha rilevato l’omonima cantina nel 2004 guidandola verso il futuro con un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione; Séverine Leboeuf, moglie di Alain Leboeuf, vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti, Lionel Benoît, storica famiglia di vigneron insediati da quattro generazioni nel cuore dei vigneti champenois e in prima linea per un’agricoltura durevole e ragionata che permetta di preservare il patrimonio vinicolo locale, e Marie Tassin, pronipote di Marcel Tassin, tra i primi produttori vinicoli della bassa Côte des Bar a diventare Récoltant Manipulant dopo la rivolta dello Champagne. Tutti i produttori appartengono a storiche famiglie di vignaioli, all’interno delle quali si è perpetuata non solo la grande maestria e la profonda conoscenza dello Champagne, ma anche un immenso amore per la propria terra e i propri vini. Non quindi industrie, ma sapienti artigiani, meticolosi esperti e sensibili prosecutori di una secolare arte vinicola.
A seguire, sotto l’esperta guida dei sommelier professionisti di Aspi, alcune delle straordinarie creazioni di questi artisti enologici sono state proposte in assaggio con oltre 60 etichette di Champagne e altri grandi vini da degustare.
“Non potevamo scegliere location diversa da questa per presentare il vino più elegante di tutti i tempi. E per descriverne l’identità, abbiamo voluto che a parlare fosse chi, ogni giorno, lavora per rendere ogni bottiglia speciale, come i cinque celebri vigneron champenois. Il lavoro necessario per la produzione di uno Champagne, infatti, richiede cura, sapienza, passione. È certosino, quasi maniacale, nei suoi passaggi. E il frutto di tale impegno si rivela fin dal primo calice. Ne sono stata testimonianza le storie dei protagonisti che si sono raccontati nel corso dell’evento e le oltre 60 etichette proposte in assaggio: un patrimonio da degustare, capire e amare”, ha dichiarato Giuseppe Vaccarini, Presidente Aspi.
E visto che tutte le iniziative Aspi sono sempre all’insegna del bere responsabile e consapevole, all’evento era inoltre presente un gazebo gestito dalla Croce Rossa Italiana sezione di Monza per un eventuale controllo del tasso alcolemico.