L’aereo più elegante e più veloce ma, alla fine, anche il più insicuro: il 30 ottobre 2003 il Concorde sparisce definitivamente di scena. La tragedia del 25 luglio 2000 e gli elevati costi di manutenzione suggeriscono di farlo andare in pensione utilizzando gli aerei più tradizionali.
Il progetto nasce già dagli anni ’60. E’ il governo britannico a stabilire la partnership con quello francese per dividere i costi di sviluppo e unire le forze. L’idea, a dire il vero, è quella di una collaborazione internazionale su vasta scala, ma solo da Parigi si mostrano davvero interessati. Nasce così l’unione tra British Aircraft Corp e Aérospatiale alla fine del novembre 1962.
I tecnici si mettono al lavoro su due aerei distinti, uno per il corto raggio e uno per il volo transoceanico. Il primo, tuttavia, non raccoglie interesse e viene presto scartato. Il lungo raggio, invece, è la nuova sfida da raccogliere per molte compagnie. Francia e Inghilterra lavorano comunque su due progetti distinti finché, nel 1973, con l’apertura dell’aeroporto di Dallas Fort Worth viene effettuato il primo volo dimostrativo.
Più che soddisfacente. Eseguiti tutti i test, compresi quelli delle ore di volo (5.335 per l’esattezza, di cui 2 mila a velocità supersonica), nasce effettivamente il Concorde nel 1974. Notevole. Notevoli anche i costi: 23 milioni di sterline il costo di ogni esemplare, ben 6 volte di più di quanto previsto in fase iniziale.
Bellissimo nella sua linea, innovativo nel funzionamento e in scelte ingegneristiche. Alcune le comprenderebbero soltanto gli addetti ai lavori, altre sono più alla portata di tutti noi. Tra queste il pilota automatico anche per il controllo del velivolo lungo tutto il suo volo.
Perfezionato sempre di più nel tempo per far fronte alla criticità, resta un solo grande problema irrisolto, quello dei costi: invece dei 6 miliardi di lire ipotizzati nel 1969, alla fine degli anni ’80 costruirne uno significherà spendere 30 miliardi. Invece dei 500 esemplari ipotizzati si arriverà pertanto a realizzarne solo 20. Imponente anche la fase di manutenzione: circa una ventina di ore contro le due richieste da qualsiasi altro aereo.
In più, cosa non da poco per quegli anni della crisi petrolifera, l’imponente consumo di carburante: 17 litri per passeggero ogni 100 chilometri. Tutto si risolve in un solo modo: biglietto costosissimo, il Concorde diventa un aereo di lusso con un prezzo di biglietto almeno tre volte superiore a quello tradizionale. I tempi guadagnati in volo, però, sono impressionanti: 3 ore e mezza per andare da Parigi a New York, mentre gli altri aerei ne impiegano il doppio.
Il 25 luglio, però, un terribile incidente a Gonesse: il Concorde si incendia, muoiono più di 100 persone. Una serie incredibile di coincidenze, ma tanto basta per porre fine al già chiacchierato e costoso progetto. Dopo attente verifiche i voli riprenderanno un anno dopo. E’ comunque la fine di un’epoca: pochi passeggeri, tanti timori, costi sempre più elevati. E poi, inutile nasconderlo, quella paura di volare dopo l’attentato delle Torri Gemelle.