MONZA – I genitori si mobilitano per salvare la pediatra che, stremata dalla mole di lavoro ben superiore ai limiti previsti, nel giro di pochi anni si ritrova a dover curare 1140 bambini (oltre il massimale degli 800).
Sono pronti a tutto i genitori dei piccoli pazienti in cura dalla dottoressa Maria Teresa Odette Villa che ha l’ambulatorio a Cederna (ma con molti assistiti anche nel quartiere di Sant’Albino). In poco tempo tanti si sono affidati alle sue cure: attenta, gentile, scrupolosa (così la descrivono i genitori dei suoi piccoli pazienti), tanto che è possibile trovarla in ambulatorio fino alle 10 di sera. Ma adesso la dottoressa Villa non ce la fa più, e dopo aver più volte sollecitato l’intervento dell’Ats per arginare questa emergenza sta seriamente pensando di abbandonare Monza. E i suoi assistiti.
Ma i genitori non ci stanno e chiedono alle istituzioni di intervenire e soprattutto di affiancare alla dottoressa Villa un altro pediatra.
Il numero così elevato di piccoli pazienti è causato dal sistema burocratico. “Alla dottoressa Villa – spiega la mamma che ha intrapreso anche una raccolta firme – malgrado abbia ampiamente raggiunto il tetto degli assistiti continuano ad essere assegnati i cosiddetti “pazienti virtuali”, cioè quei piccoli pazienti assegnati dall’Ats provvisoriamente per sei mesi poiché hanno diritto all’assistenza sanitaria per il breve periodo del permesso di soggiorno o di residenza temporanea nella nostra Regione. Un tempo che, però, il più delle volte si prolunga ben oltre i sei mesi, aggiungendosi quindi ai già numerosi assistiti”.
La dottoressa Villa, stremata dalla fatica, ha la valigia pronta per andarsene. I genitori e i bambini l’adorano e non vogliono perderla. “La dottoressa Villa va assolutamente aiutata – continua la mamma – E’ un medico straordinario che svolge con passione e con amore il suo lavoro. E’ scrupolosa, attenta e disponibile con i genitori e con i bambini. Si è persino dotata di un traduttore per parlare e spiegare la terapia alle mamme dei bambini di lingua araba, malgrado avesse chiesto l’Ats l’intervento di un mediatore culturale”.
Un medico talmente gettonato e amato che è persino difficile raggiungerlo telefonicamente per fissare l’appuntamento o chiedere delucidazioni in merito alla terapia. “Per prendere la linea se va bene aspettiamo quaranta minuti – continua la mamma – E spesso quando le visite sono dopo cena noi mamme portiamo a casa i bambini a mangiare e poi li riportiamo in ambulatorio per non farli aspettare nell’affollatissima sala d’attesa”.
Le mamme sono talmente affezionate alla dottoressa Villa che si sono rese disponibili per farle a turno da segretaria. Ma la pediatra sta per alzare bandiera bianca. “Chi di competenza deve intervenire – ha continuato la mamma che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al Prefetto, all’assessore regionale al Welfare, ai vertici dell’Ats, al sindaco, all’assessore ai Servizi sociali e all’ordine dei medici – Sappiamo che c’è una carenza di medici: ma noi vogliamo aiutare la nostra dottoressa, un medico valido e umano che si ritrova carica ingiustamente di una mole di lavoro fuori misura”.
Nel frattempo è partita anche una raccolta di firme che verranno aggiunte alle sessanta già sottoscritte nella lettera inviata alle istituzioni. Chi vuole aiutare i genitori in questa difesa accorata della pediatra può firmare al Bar Cristal di via Sant’Albino, al Bar della Posta di via Carlo Rota e da Sonia Hair in via Cavallotti.
Barbara Apicella
1 Comment
Tra tutti i migranti,,che sono a Monza non ce’ un medico che possa dare una mano, perlomeno come aiuto traduttore e ufficio (ricette e altro)??