E’ una delle sculture più imponenti del mondo e una delle più conosciute. Dimentichiamo un attimo Michelangelo e i suoi capolavori, proviamo a fare un volo oltre oceano con la fantasia: parliamo del monumento nazionale del Monte Rushmore, negli Stati Uniti, quello che raffigura i presidenti. Completato, ufficialmente, il 31 ottobre 1941.
Lavoro decisamente imponente, con questi volti scolpiti nel granito, con un’altezza davvero rilevante: ben 20 metri. Però dopo aver pensato a una scultura americana, qualche merito vogliamo anche prendercelo. Perché se alle dipendenze di Gutzon Borglum non ci fosse stato lo scuoltore e mastro carpentiere Luigi Del Bianco, siamo portati a credere che questa opera non sarebbe nemmeno mai iniziata.
L’inizio dei lavori risale al 1927. L’idea è quella di celebrare quattro famosi presidenti che hanno contribuito alla gloria degli Stati Uniti. Da sinistra verso destra su quei monti, indelebili, rimarranno i volti di George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln. Ognuno di loro con un significato ben preciso: rispettivamente la nascita, la crescita, lo sviluppo e la conservazione degli Stati Uniti d’America.
Bella dal punto di vista simbolico, ma la realizzazione dal punto di vista pratico è tutt’altro che semplice. Già le dimensioni possono lasciare immaginare le difficoltà. Ma dopo avere scolpito Washington, con l’idea di procedere verso sinistra, ci si accorge che il granito inizia a sfaldarsi: meglio rivedere il disegno e proseguire dall’altra parte. Anche i soldi, inoltre, hanno la loro importanza. La mancanza di finanziamenti impone di tralasciare il busto di tutti e quattro i presidenti per limitarsi al solo volto. Alla fine si tratta pur sempre di 14 anni di lavoro e di 400 persone impiegate nella realizzazione della scultura.
Attualmente è una delle mete turistiche più apprezzate degli Stati Uniti, anche grazie alla bellezza della regione e delle Black Hills. E’ un’opera celebrata in numerosi film, immortalata in una quantità infinita di fotografie. Un simbolo, a tutti gli effetti, per ricordare agli statunitensi per primi che anche loro hanno avuto i loro “padri della patria”. Persone che, con caratteristiche diverse e con sensibilità differenti, hanno contribuito a far sì che gli Usa siano diventati tutto ciò che oggi si può osservare. Anche da lontano. Così come da lontano spiccano quei volti, granitici come gli Stati Uniti. Criticabili, ma difficili da scalfire.