LECCO – Tre persone consegnate all’autorità giudiziaria, tre invece sottoposte all’obbligo di dimora. E’ l’esito del blitz della Squadra Mobile della Questura che martedì mattina ha notificato e dato esecuzione alle sei ordinanze cautelari emesse dal guidice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecco. Misure scaturite al termine delle indagini finalizzate al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti sul territorio.
Le indagini, grazie a una soffiata, erano iniziate nel 2016 in provincia. Piano piano gli investigatori, però, sono stati abili nel ricostruire tutta la rete dello spaccio, imbattendosi in personaggi già noti. Uno in particolare: un marocchino di 30 anni, ricercato per un ordine di carcerazione emesso al termine dell’operazione “May-Day”. Ronni, così lo chiamano gli amici, era infatti l’elemento di continuità tra la precedente attività smascherata dai poliziotti e questa nuova organizzazione criminale. Considerata non solo ben radicata nel territorio lecchese, ma addirittura ritenuta punto di riferimento per lo spaccio di cocaina in tutta la provincia e in parte del territorio comasco, con particolare riferimento alla zona di Erba.
Il gruppo di spacciatori utilizzava l’ormai noto modus operandi del “call center” e la struttura del gruppo risultava più complessa delle precedenti. In particolare, dall’attività d’indagine è emerso che la consorteria era in possesso di un vero e proprio parco auto che consentiva agli spacciatori di non destare sospetti alle forze dell’ordine. Gli indagati risultavano molto versatili nelle loro competenze: si scambiavano al telefono nella ricezione delle chiamate degli acquirenti ed utilizzavano vetture sempre diverse per gli spostamenti, auto intestate a prestanome ovvero ottenute in prestito per qualche giorno da tossicodipendenti.
Questo sistema consentiva agli spacciatori di essere difficilmente monitorati dagli investigatori e permetteva loro di offrire un servizio continuativo ed a domicilio. Nel periodo esaminato durante le indagini, dal 2016 ad aprile 2018, è stato accertato uno spaccio complessivo di circa 3000 dosi di droga, per un volume di denaro di circa 120.000 euro.
A conclusione dell’intensa attività d’indagine il Gip del Tribunale di Lecco ha emesso l’ordinanza di misure cautelari, per un totale di 5 custodie in carcere e 4 obblighi di dimora. Tre marocchini (di 26, 27 e 54 anni) sono già finiti in carcere. Altri tre (di 26, 27 e 28 annni) sono stati sottoposti all’obbligo di dimora. Indagini ancora in corso, naturalmente, per arrivare ai tre malviventi che ancora mancano all’appello e che dovranno rendere conto del loro operato davanti al giudice.