Agli intenditori il nome dice parecchio. La gente comune si interrogherebbe sentendolo pronunciare. Ma se citate il nome della sua creatura, non ci sono proprio dubbi per nessuno: Batman è il “figlio” di Bob Kane, fumettista scomparso il 3 novembre 1998.
L’Anagrafe lo ricorda come Robert Kahn. Il mondo del fumetto, invece, lo ricorda come una persona che fin da giovane si è proposta con un giusto mix di talento e di umiltà. Il suo primo lavoro è a 21 anni per la rivista “Wow, what a magazine”. Un paio di anni più tardi passerà alla National Comics, matita quasi ufficiale per le storie scritte da Bill Finger. Tra i due nascerà un’intesa quasi perfetta, non solo tra sceneggiatore e matita, ma anche su una comunione di intenti.
E’ proprio dal confronto tra queste due menti che prende corpo l’idea di Batman. Lo spunto è di Kane e l’editore, sentendo che è il momento giusto per accodarsi al successo strepitoso che sta ottenendo Superman, decide di assecondarlo dandogli fiducia.
Un merito – non di poco conto – l’ha anche Finger: sarà lui a “battezzare” Batman con questo nome che ancora tutti conosciamo al posto dell’anonimo “Birdman” che viene messo inizialmente sul tavolo. Scelto il nome, è subito fatto anche il costume per far sì che possa essere sempre più simile a un pipistrello.
La prima pubblicazione è del 27 maggio 1939 sulla pagine di Detective Comics. Un successo strepitoso, alimentato di volta in volta dalla creazione di nuovi personaggi per Gotham. Di fatto dalle dita di Kane e dalla sua matita la storia sarà prodotta ininterrottamente fino al 1965.
Batman, tuttavia, non va in pensione con lui. Anzi, forse da quel giorno grazie ai nuovi media moltiplica anche la sua popolarità: dalla televisione, al cinema. Il 3 novembre 1998, al giorno della sua morte, Kane ci lascerà una grande eredità: un personaggio che ci ha fatto sognare e che è stato ammirato da intere generazioni.