MILANO – Dimenticate l’inglese maccheronico degli anni delle scuole superiori. Per fare un salto di qualità e per essere competitivi sul mercato del lavoro la lingua della Regina Elisabetta bisogna conoscerla a menadito. Questo, almeno, è il “must” indicato da 471 imprenditori, dirigenti e quadri di aziende – con sedi e stabilimenti a Milano e in Lombardia – interpellati dai ricercatori dell’Università di Milano Bicocca. Lo scopo dell’ateneo era quello di tracciare l’identikit del neolaureato più richiesto oggi dal mercato. Molto semplici le domande poste agli intervistati: quale neolaureato vuoi assumere? Quanto valgono in termini monetari i requisiti, le abilità e le competenze? Come variano gli stipendi?
Su una caratteristica gli intervistati si sono trovati tutti d’accordo. Il requisito della conoscenza dell’inglese. E’ quello che può spalancare le porte dell’azienda e fare davvero la differenza per chi ha completato gli studi accademici. Per la scelta del candidato le aziende hanno dichiarato di trovarsi a loro agio con i database universitari di Almalaurea e con quelli dei singoli atenei. Per quanto riguarda lo stipendio di base, la retribuzione annuale lorda è di circa 24 mila euro.
La ricerca ha analizzato anche cinque profili che, oggi come oggi, sembrano essere tra i più richiesti dalle aziende. Per quanto riguarda il ruolo di assistente tecnico amministrativo la laurea richiesta in via preferenziale è quella in economia. Bene anche statistica, informatica, scienze politiche e giurisprudenza. Qualche differenza, invece, per l’addetto al marketing: oltre a queste lauree è visto di buon grado anche il laureato in lettere e filosofia. Nessun dubbio per l’addetto alla gestione delle risorse umane: meglio portarsi in azienda un laureato in psicologia, anche se le altre lauree già citata non sono disprezzate. Per quanto riguarda invece l’addetto ai rapporti con i clienti si preferisce invece il laurato in economia: gradite in ordine decrescente anche scienze politiche, ingegneria e informatica. Infine per la figura dell’assistente o addetto al sistema informativo aziendale, meglio il laureato in informatica o, in subordine, ingegneria, statistica, economia.
Oltre alla conoscenza della lingua inglese, tuttavia, ci sono altre preferenze indicate da quasi tutti i 471 intervistati: oltre alla conoscenza dell’inglese, al neolaureato si chiede la disponibilità per trasferte all’estero (anche di lungo periodo) e aver già alle spalle un’attività lavorativa regolare.
L’accesso al posto di lavoro in azienda, insomma, si costruisce giorno per giorno: non solo studiando e aspettando che si spalanchino le porte, bensì arrivare già pronti alla laurea avendo investito sulla conoscenza della lingua inglese e avendo già fatto esperienze nel mondo del lavoro. Le aziende cercano persone che hanno già attitudini verso l’attività lavorativa, chi ha investito il suo tempo solo sui libri rischia di essere messo in secondo piano.