Torna la moda della schiscetta. Un po’ per motivi di salute un po’ per motivi economici gli italiani hanno ripreso l’abitudine dei loro nonni e genitori che negli anni ’50 e ’60 si portavano al lavoro il pranzo preparato a casa.
Secondo un’indagine condotta da Federconsumatori il 32 per cento dei lavoratori part time non pranza al bar o al ristorante, optando invece per il pranzo preparato la sera prima a casa. C’è chi su porta la semplice insalata, chi il panino con affettato e verdure portate da casa, chi la sera prima cucina un po’ di pasta in più o una razione in più di secondo e verdura da scaldare poi il giorno dopo al lavoro.
Certamente a dirottare i lavoratori italiani alla pausa pranzo casalinga sono soprattutto i costi della pausa pranzo al bar, al ristorante, in mensa o al self service.
L’aggiornamento delle rilevazioni dell’Onf – Osservatorio Nazionale Federconsumatori – ha registrato che nel 2018, rispetto al 2015, tali prezzi sono aumentati mediamente del +1,15%. Un pasto tipo, composto da acqua, primo, dolce e caffè consumato in una tavola calda/self service può arrivare a costare 13,75 euro al giorno, per un totale di 275 euro al mese. Un bel salasso sullo stipendio mensile.
Certo è che se lo stesso pasto viene preparato a casa costa molto di meno: un piatto di pasta, una bottiglietta d’acqua, il dolcetto e il caffè non arrivano a 4 euro. Con un risparmio molto importante. C’è poi chi magari non ha tempo di cucinare e opta per le porzioni di piatti già pronti che la sera prima si trovano nel bancone del supermercato che vanno semplicemente riscaldati nel microonde. E se il piatto è in scadenza il prezzo viene ulteriormente scontato.
I ristoratori comunque non si arrendono e cercano di conquistare i clienti della pausa pranzo con proposte di piatti biologici, vegani, panini della tradizione, ritornando alla vecchia raccolta punti fedeltà.
Ma chi deve fare i conti con il portafoglio continua a preferire la schiscetta. Anche perché i prezzi della pausa pranzo dal 2001 al 2018 sono lievitati: un piatto di pasta è passato da 2,32 euro a 6,65 euro; un primo al pesce da 2,84 euro a 8,60 euro; la classica pizza margherita da 4 euro a 7,20 euro; il classico panino da 1,55 euro a 3,60 euro e il dessert da 2,07 euro a 4,20 euro.
Barbara Apicella