MONZA – Trasformare Monza in una città “Autism Friendly”: non solo un sogno, adesso una realtà. L’annuncio ieri, martedì 13 novembre, in occasione della giornata di confronto sull’autismo organizzata al Binario7.
Il progetto, targato PizzAut e EasyMonza, è molto semplice ma al tempo stesso pionieristico: organizzare un percorso – breve ma esaustivo – rivolto ai commercianti monzesi per avvicinarli in modo semplice e naturale al mondo dell’autismo. “Per poi realizzare una vetrofania da esporre nei loro locali – spiega Nico Acampora, anima di PizzAut – Un messaggio per tutte le famiglie con un figlio autistico che in quella attività commerciale c’è personale capace di accogliere una persona con autismo”.
Una grande conquista non solo per i genitori che spesso si ritrovano in situazioni difficili nei ristoranti o nei negozi con commessi e camerieri incapaci di rapportarsi con il loro ragazzo; ma una conquista prima di tutto per la persona autistica. La possibilità, nel suo percorso teso all’inclusione e all’autonomia, di avere la certezza di andare a fare la spesa, di fare shopping, di prenotare un viaggio rapportandosi con personale capace di accoglierlo.
“In Lombardia sono 140mila le persone con autismo – aggiunge Nico Acampora – Un progetto di questo tipo è di traino anche per il commercio. L’idea è stata accolta positivamente anche dall’assessore al Commercio Massimiliano Longo e da quello alla Famiglia Desirée Chiara Merlini”.
Un progetto semplice, ma al tempo stesso rivoluzionario. Spesso, parlando con i genitori di ragazzi autistici, veniamo catapultati in un mondo dove il tempo e il ritmo sono scanditi in modo completamente diverso da quello al quale la maggior parte di noi è abituato. Ci troviamo di fronte a ragazzi che, per esempio, hanno serie difficoltà a stare in luoghi affollati e rumorosi. Ragazzi con precise esigenze e riti, spesso incomprensibili a chi non conosce l’autismo. Il poter formare commesse, parrucchieri, camerieri, agenti di viaggio, panettieri su cosa è l’autismo e come rapportarsi con una persona autistica è fondamentale e prezioso; oltre che bagaglio umano che arricchisce chi lo riceve.
Barbara Apicella