DESIO – Diciotto milioni di giocate complessive nel 2016, con un aumento del 6 per cento rispetto al 2015, 148 macchinette, 431 euro le giocate pro capite al 2016 con un incremento del 5 per cento sull’anno precedente (dati “L’Italia delle Slot” – Gedi). È il giro d’affari delle slot machine a Desio. Per rispondere a questa emergenza il sindaco Roberto Corti ieri, mercoledì 21 novembre, ha firmato un’ordinanza per limitare l’orario delle sale slot che dovranno spegnere le macchinette per sei ore al giorno: dalle 9.30 alle 11.30, dalle 16 alle 18 dalle 21 alle 23. “Una decisione – spiega Corti – che nasce alla volontà di lavorare con ancora più convinzione per combattere la piaga sociale della ludopatia, schierandoci in maniera forte e decisa per contrastare il gioco d’azzardo patologico”.
A Desio sono presenti solo le cosiddette “AWP” o “New Slot” che accettano solo monete e sono presenti anche in bar e tabaccherie. Non sono, invece, presenti le “videolottery” (o «VLT») che accettano anche banconote, sono presenti in locali dedicati e consentono giocate e vincite più alte.
“Siamo stati uno dei precursori in materia di lotta al gioco d’azzardo. Le videolottery, le “macchinette” più pericolose, – spiega Roberto Corti – sul nostro territorio non sono presenti grazie al lavoro di contrasto e di prevenzione fatto in questi anni. In particolare, con una delibera di Consiglio comunale del dicembre 2011 avevamo fissato norme rigide per l’apertura delle sale da gioco e definito le cosiddette “aree sensibili”, alzando di fatto un muro alla diffusione delle “VLT”. Da quel documento e da altre iniziative regionali e nazionali è nata una battaglia comune che ha portato al regolamento di Regione Lombardia del 2014”.
“Sono in corso controlli sul territorio da parte della Polizia Locale – precisa il primo cittadino – al fine di verificare il rispetto dell’ordinanza e dissuadere l’adozione di comportamenti illeciti nell’ambito dell’uso delle cosiddette “macchinette””. Il mancato rispetto delle limitazioni d’orario sarà punito con una sanzione amministrativa da 516 a 3.098 euro.
Nel 2017, stando ai dati ufficiali dei Monopoli di Stato, gli italiani hanno speso complessivamente 101,85 miliardi di euro. Un aumento del 6 per cento rispetto al 2016 e del 142 per cento sul 2007. Con una spesa pro capite, tra i cittadini con più di 18 anni, di 1.697 euro. Le persone che presentano forme di ludopatia in Italia, secondo un’indagine del giornale L’Espresso, sono circa 790.000. Di queste, il 50 per cento è disoccupato. A rischio patologia sono invece 1.750.000 italiani. In Italia il 58,1% dei ragazzi gioca d’azzardo e, secondo una ricerca curata dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr, l’8 per cento dei giovani che gioca ha già comportamenti problematici. Un dramma che pesa anche sullo Stato perché per ogni giocatore patologico grave, il costo annuale delle cure a carico dello Stato raggiunge i 38 mila euro.