E’ stato uno dei più spietati e mostruosi serial killer nella storia degli Stati Uniti. Jeffrey Lionel Dahmer, per tutti il Mostro di Milwaukee, passa a miglior vita il 28 novembre 1994. Punito direttamente da un suo compagno di cella, anche questo poco a posto di testa, che lo ammazza a suon di bastonate all’età di 34 anni.
La giustizia il suo responso l’aveva già dato: una condanna all’ergastolo per ben 17 omicidi commessi in tredici anni, tra il 1978 e il 1991 (di cui otto in quest’ultimo anno), tutti decisamente violenti e con modalità che non potrebbero appartenere a nessun essere umano così come può essere inteso comunemente.
I primi segni della sua stranezza li mostra fin da bambino collezionando resti di animali morti, sepolti poi nel bosco vicino all’abitazione. Da teenager inizia ad avere impulsi sessuali. Normale, oseremmo dire. Invece no, perché bisogna aggiungere un particolare che fa la differenza: ad attirarlo in questo desiderio sessuale non sono le belle ragazze, bensì i cadaveri.
Una situazione che degenera in modo progressivo, acuita anche dalla separazione dei genitori, e che due anni più tardi si traduce nel primo omicidio. La prima persona vittima della mostruosità di questo ragazzo è un tassista. Invitato a casa quando non c’è nessuno. Dopo un rapporto sessuale viene ucciso con un manubrio da palestra e soffocato. Il corpo verrà completamente smembrato e suddiviso in pezzettini, poi nascosti in sacchi dell’immondizia fatti sparire nel solito bosco.
Il militare non gli cambia la vita. Anzi, a parte il fatto che durante il periodo del suo arruolamento in Germania spariranno misteriosamente due persone, al ritorno riprenderà con le sue vecchie abitudini aggiungendo anche la novità: scioglie nell’acido gli scoiattoli morti.
Risparmiamo i dettagli di tutti i delitti che commetterà. In generale le accuse che gli verranno mosse saranno quelle di omicidio, violenza sessuale, squartamento, cannibalismo, necrofilia.
La condanna definitiva all’ergastolo arriverà nel 1992. O, meglio, la condanna a 15 ergastoli per un totale di 957 anni di carcere. In cella, però, rimarrà solo due anni. Violento con gli altri, finirà lui stesso all’altro mondo per morte violenta. Per mano del suo compagno di cella, uno schizofrenico, che lo uccide a suon di bastonate. Mostruosa anche la sua fine.
G.Gal.