VARESE – Erano arrabbiati perché avevano pagato per dosi di marijuana e si sarebbero trovati per le mani cannabis legale, con cui “sballarsi” di fatto non è possibile. Questo quanto emerso durante gli interrogatori di garanzia di tre dei quattro minori arrestati a Varese la scorsa settimana per sequestro di persona aggravata, lesioni, rapina e tortura nei confronti di 15 enne.
Secondo l’avvocato difensore di uno dei minori rinchiuso nell’istituto Beccaria di Milano, il gruppetto avrebbe preso di mira un amico del baby pusher truffatore, perché questi “li avrebbe messi in contatto facendo da intermediario”. Secondo il legale, il suo assistito “sta iniziando a capire la gravità di quello che ha fatto e giudica giusti i provvedimenti presi dall’autorità Giudiziaria”. Anche gli altri due giovani avrebbero ammesso le proprie responsabilità, secondo i loro legali.
Secondo l’avvocato della vittima, invece, “il ragazzo è stato preso di mira solo perché è il migliore amico di chi ha ceduto la marijuana al gruppo”. (Ansa)