MONZA – Un intervento immediato per lo sgombero dell’area occupata di via dell’Offelera. Lo chiedono a gran voce, attraverso una petizione, i residenti della zona, al confine tra Monza e Brugherio, supportati dal Comitato di quartiere Sant’Albino.
Una situazione di disagio e di condizioni igienico sanitarie precarie che ormai si trascinano da oltre dieci anni. Negli ultimi due la situazione è precipitata in seguito all’insediamento di una grande area logistica adibita a parcheggio di tir, con un transito giornaliero di circa un centinaio di autoarticolati che, sollevando polvere e gas, obbligano i residenti a tenere chiuse le finestre.
Una grande area a destinazione “agricola di interesse strategico” (secondo il Pgt e Pctp vigenti) che in realtà è diventata un grande parcheggio e per far spazio ai mezzi sono stati tagliati alberi di alto fusto. “E’ presumibile che non vi sia stata alcuna preventiva autorizzazione della Forestale – si legge Tutta questa occupazione di suolo e la relativa destinazione ad attività commerciale è stata fatta in spregio alle più elementari norme urbanistiche e sicuramente senza aver ottenuto alcuna regolare autorizzazione. Ora pare sia previsto un ulteriore allargamento del deposito fino al confine con le abitazioni di via Caprera”. Segnalazione peraltro già inoltrata ad aprile da Legambiente al Comune e alla Provincia.
L’altro problema riguarda gli agglomerati che si sono insediati abusivamente con famiglie, anche con minori, che vivono in pessime condizioni igienico sanitarie: senza acqua, fognature, senza il ritiro dei rifiuti; spesso per scaldarsi accendono falò anche con pneumatici con un serio rischio per l’incolumità degli stessi, ma anche di coloro che vivono vicino all’area.
“Da moltissimo tempo si parla di riqualificare tutta l’area ma al momento emerge solo la macroscopica ed intollerabile violazione di qualsiasi norma e la totale impunità per chi ha realizzato questo business illecito – si legge sul sito del Comitato di quartiere Sant’Albino – Il tempo della pazienza è finito, invitiano tutti i santalbinesi e sandamianesi a firmare in modo solidale la petizione e chiedono alle autorità un immediato intervento di sgombero dell’area”.
Per ulteriori informazioni sulla modalità della raccolta firme inviare un’email a cqsantalbino@yahoo.it.
B. Api