SEREGNO – Una lettera formale da indirizzare al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, per chiedere di destituire al più preso il sindaco Alberto Rossi. E’ firmata dall’opposizione che siede tra i banchi del Consiglio comunale e sarà inviata nei prossimi giorni, accompagnata da una buona dose di ira e di sdegno.
A fare infuriare la minoranza è una frase pronunciata dal primo cittadino in occasione dell’ultima seduta. Poco prima dell’appello un fuori onda con una pessima espressione rivolta alla sua squadra: “Entro mezzanotte dobbiamo andare fuori da questo ca…o di palco”.
“Prima di tutto il Consiglio comunale non è un ‘ca…o di palco’- afferma Tiziano Mariani (Noi x Seregno), intervenuto a una conferenza stampa convocata nella serata di oggi, giovedì 6 dicembre, dalla minoranza – e poi ricordo che il 13 luglio, giorno del suo insediamento, il sindaco ha giurato di rispettare lealmente la nostra Costituzione. Non era un giuramento da oratorio, non si tratta di uno scherzo. Con quell’espressione offende un organismo istituito per legge, offende tutti noi, offende i cittadini di qualsiasi idea politica che si sono recati alle urne per scegliere da chi essere rappresentati. Rossi impari a essere un po’ meno ‘social’ e a rispettare di più gli altri”.
“Ora i cittadini possono farsi un’idea di chi li sta rappresentando – ha aggiunto Edoardo Trezzi (Lega). Noi di certo informeremo il Ministro dell’Interno perché prenda provvedimenti. Va bene ridere e scherzare, ma questo non è il caso. Ed è spiacevole che questa frase sia stata pronunciata a pochi giorni di distanza da un’altra infelice espressione della maggioranza, con il capogruppo che ha dichiarato che comandano loro e che lei non è democratica”.
“Il nostro sindaco – afferma Ilaria Cerqua (Forza Italia), in precedenza non ha mai fatto il consigliere comunale neanche per un giorno. Non sa che cosa significhi rappresentare con orgoglio la città, pur nella differenza di vedute. Ha detto quella frase fuori onda? Secondo me è ancora peggio, perché spontanea. Personalmente, poi, sono contro le parolacce. Sarebbe bello se un rappresentante delle istituzioni se ne tenesse alla larga. Al sindaco mi sento di dire che non si vive solo di immagine, bisogna anche essere. Ecco, lui non si è dimostrato all’altezza della sua carica con quell’espressione dispregiativa”.
I consiglieri di minoranza su una cosa sono d’accordo: le sue scuse non basteranno, sul tavolo dovrà mettere le dimissioni.
G.Gal.
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Ma non avete nient’altro da fare ?