MONZA – “Trovo inammissibile che alcuni sindaci si permettano di invitare i colleghi a disattendere una Legge dello Stato che, in quanto tale, si applica e basta”. Così inizia la lettera che il sindaco Dario Allevi (insieme ad alcuni colleghi) ha inviato al presidente di Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Antonio Decaro, in merito alle dichiarazioni di Decaro sul decreto sicurezza. Il presidente di Anzi aveva affermato che è una legge che mette i sindaci in difficoltà. Alcuni sindaci erano subito scesi in campo: in primis il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che aveva annunciato di disubbidire al Decreto seguito dai colleghi di Reggio Calabria, Napoli, Firenze e Parma.
“Molti di questi primi cittadini guarda caso sono del Pd – continua Allevi -. Di quel partito cioè al quale negli ultimi anni di democratico è rimasto solo il nome. Sono ormai stucchevoli quando iniziano ad abbaiare alla luna ogni volta che qualcuno non la pensa come loro”.
Il testo, formato da 40 articoli, fornisce disposizioni non solo in tema di immigrazione, ma anche di prevenzione e di contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa. Nel testo si specifica peraltro che verranno punite le occupazioni di edifici (pubblici e privati), Daspo per i sospettati di terrorismo, mentre in tema di immigrazione vengono ampliati quei reati che annullano la sospensione della richiesta di asilo politico, drastica restrizione dei permessi per protezione umanitaria, cancellazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e il permesso di soggiorno non basterà più ad iscriversi all’anagrafe (e quindi ad ottenere la residenza e i vari servizi tra cui l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale e ai Centri per l’impiego).
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“Il decreto Sicurezza è un provvedimento utile e necessario, atteso come me da molti altri sindaci, costretti ad affrontare gli effetti di un’accoglienza indiscriminata e senza regole degli ultimi anni – precisa Dario Allevi -. Da presidente della Provincia prima e da sindaco poi ho assistito ad un vero e proprio massacro degli Enti Locali da parte dei governi Monti- Letta -Renzi -Gentiloni: dov’erano Orlando e Nardella? Avevano forse ricevuto l’ordine di non disturbare il conducente? Mi spiace per loro ma come dicevano i latini ‘dura lex sed lex’, sempre!”.
Allevi invita i sindaci di Anci al rispetto della legge. “Non mi sono piaciute e affermazioni di Decaro – conclude Allevi -. Abbiamo ritenuto doveroso ricordargli la terzietà dell’Associazione in questioni politiche oltre all’invito a non farsi influenzare dai ‘compagni’ di partito. Questioni così importanti e delicate per le città italiane devono essere affrontate e discusse in modo collegiale e serio nelle sedi opportune”.